Alessia Pifferi era capace di intendere, quando lasciò da sola per 6 giorni, nel luglio 2022, la figlia Diana Pifferi, quindi morta di stenti a poco meno di un anno e mezzo? È questa la grande domanda per capire il futuro giudiziario della donna, che nei giorni scorsi è stata visitata in carcere da un team di psichiatri. Uno di questi professionisti, Marco Lagazzi, ha spiegato a Quarto Grado: “Noi vediamo una persona ora e cerchiamo di capire com’era al momento dei fatti”.
Per capire se Pifferi fosse lucida, sarà analizzato anche il suo smartphone, che contiene ben 54mila interazioni, tra cui oltre 2000 messaggi vocali solo nel 2022. Ma cosa raccontava? L’1 marzo 2021, a circa un mese dalla nascita di Diana, Alessia Pifferi spiegava a un’amica “Comunque sia io sì, sono già diventata molto brava, me l’ha detto anche la dottoressa, con mia figlia. Come accudisco mia figlia, come la pulisco, come la controllo, come guardo tutto, ogni minima virgola. Quindi mi ha fatto i complimenti anche la dottoressa al telefono, quindi su quello sì”. Tuttavia agli atti non risulta che la bambina sia stata presa in carico dal pediatra.
A febbraio 2022 disse che il padre di Diana si era rifatto vivo: l’amica a cui lo raccontò ha detto di non averlo mai visto e di non averne mai saputo il nome. Nella narrazione di Pifferi, l’uomo, un imprenditore benestante, avrebbe avuto atteggiamenti romantici nei confronti e teneri nei confronti della figlia vista per la prima volta. Lo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi ha evidenziato come questo atteggiamento si chiami pseudologia fantastica e di solito non è collegata a disturbi mentali gravi.
“In realtà racconta un sacco di menzogne - ha dichiarato la sua legale, in studio, Alessia Pontenani - Io credo che lei avesse un sogno di una vita che in realtà non ha mai avuto e quindi mandava tutti questi messaggi a queste pseudo-amiche, che poi forse tanto amiche non erano, in cui raccontava e millantava ricchezze”. Secondo la legale, solo ora la donna sarebbe lucida.
A suo avviso, prima avrebbe cercato di apparire in un altro modo, ma di fatto si sarebbe dimostrata incapace di organizzare la sua vita: “Non credo che mentire in questo modo sia dimostrazione di arguzia o di particolare intelligenza” ha illustrato Pontenani, che ha sottolineato come Pifferi abbia iniziato a lasciare Diana da sola nel momento in cui un’amica che faceva
da babysitter gratuitamente aveva trovato un lavoro. Quindi ha iniziato a lasciare la bimba da sola per brevi periodi (per esempio per un giorno), non rendendosi conto che avrebbe potuto succedere qualcosa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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