Cosa hanno trovato in casa i soccorritori intervenuti in occasione della morte di Diana Pifferi? Quel 20 giugno 2022 la madre Diana Pifferi ha dato una spiegazione dapprima ai soccorritori e in seguito agli inquirenti, e ora al processo in cui dovranno essere stabilite quali siano state le sue responsabilità nell’accaduto. La donna era stata 6 giorni a Leffe dall'allora compagno, lasciando la bambina da sola nella sua culla da campeggio, e trovandola al suo ritorno senza vita.
Ma c’è una soccorritrice che smentisce parte delle dichiarazioni rese da Alessia Pifferi. Si tratta di Michela Leva, che lavora con il 118. Intervistata da Quarto Grado, la professionista del primo soccorso ha spiegato: “Non ho visto biberon. Sono sicura che non fossero nel lettino”. Alessia Pifferi aveva detto di aver lasciato la bambina con latte, acqua e tè. “Mi sono avvicinata per avere il colpo d’occhio, quindi una prima impressione”, ha aggiunto Leva.
Leva ha raccontato poi di aver posto delle domande ad Alessia Pifferi, che continuava a ripetere di essere una buona madre e di aver lasciato la bambina con la babysitter, tale Jasmin, ma al suo ritorno da Leffe aveva ritrovato la porta di casa aperta senza la babysitter dentro. Leva, che in aula ha illustrato come avesse notato subito necrosi alle mani e ai piedi della piccola Diana, afferma di averle creduto inizialmente: “In quel momento volevo credere che fosse vero, ma date esperienze precedenti ho iniziato a guardarmi in giro”.
Successivamente Leva si sarebbe offerta di chiamare Jasmin, ma dopo aver avuto in mano lo smartphone di Pifferi, avrebbe notato come non fossero presenti in cronologia chiamate alla fantomatica babysitter. E Diana era seminuda, bagnata e senza pannolino. “Diceva che aveva provato a farle il massaggio cardiaco e a sciacquarla per vedere se si risvegliava - ha aggiunto Leva - Era fradicia praticamente, per questo le dico che secondo me non era stata sciacquata, era proprio bagnata”. E di Alessia Pifferi dice: “Secondo me era lucida, capiva bene la situazione in cui si trovava. Credo non fosse appena arrivata”.
Sempre a Quarto Grado, un altro soccorritore, Luca Tansella, ha confermato quando raccontato dalla collega: “La prima cosa che ho provato: quasi ribrezzo.
Non riuscivo a capire com’era possibile questa cosa”. Tansella ha aggiunto di aver coperto il corpo della bimba con una camicetta bianca della madre che si trovava sul letto, “per nascondere questa visione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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