Inchiesta Liguria, rigettata l'istanza di revoca: pure Spinelli resta agli arresti domiciliari

Come per Toti, niente ritorno in libertà per l’imprenditore, accusato di aver corrotto il presidente ligure e l’ex presidente dei porti Paolo Emilio Signorini

Inchiesta Liguria, rigettata l'istanza di revoca: pure Spinelli resta agli arresti domiciliari
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Niente ritorno in libertà per Aldo Spinelli. Oggi il Tribunale del Riesame di Genova ha rigettato l'istanza di revoca degli arresti domiciliari per l'imprenditore, respingendo anche la loro sostituzione con un'interdittiva all'attività imprenditoriale. L’ex presidente del Livorno è agli arresti domiciliari dal 7 maggio ed è indagato per corruzione nell'ambito della maxi inchiesta della Guardia di Finanza che ha portato, tra gli altri, all'arresto del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Per i giudici persiste il rischio di reiterazione del reato.

Spinelli resta dunque ai domiciliari nella sua villa a Quarto. I suoi legali, Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza, avevano chiesto la sostituzione della misura perché non ci sarebbe il rischio di reiterazione del reato né quello di inquinamento probatorio visto che si è dimesso da tutte le cariche societarie. Di diverso parere i giudici del Riesame. che hanno anche respinto l'istanza presentata dai suoi legali per incontrare alla presenza dei finanzieri il figlio Roberto, anch'egli indagato nella stessa inchiesta.

Secondo l’accusa, Spinelli avrebbe corrotto il presidente Toti foraggiando il suo comitato per ottenere la velocizzazione delle pratiche portuali che lo interessavano. Ma non solo: avrebbe corrotto anche l’ex presidente dei porti di Genova e Savona Paolo Emilio Signorini, con regali, soggiorni di lusso a Montecarlo e fiches pagate al casinò. L'84enne non ha mai negato di aver versato denaro nelle casse dei politici per sostenere le loro iniziative, ma non per ottenere dei benefici personali.

I magistrati titolari dell’indagine avevano dato parere negativo alla scarcerazione di Spinelli, citando il rischio di reiterazione del reato e inquinamento delle prove. Il "no" del Riesame arriva pochi giorni dopo quello opposto a Toti, anche lui ritenuto sussistente del rischio di reiterazione del reato.

Signorini, invece, ha lasciato il carcere di Marassi ed è passato ai domiciliari: come stabilito martedì dalla giudice Faggioni, potrà incontrare soltanto i familiari più stretti e non potrà uscire di casa neanche per fare la spesa.

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