Non c'è pace per le vittime del Covid. All'oltraggio di una giustizia incapace di ricostruire le responsabilità per la gestione fallimentare della pandemia si aggiunge anche l'infamia del sospetto per una presunta e spregiudicata strategia difensiva del pool di legali che rappresenta i familiari delle vittime della Bergamasca, epicentro involontario della bomba atomica Covid.
Stando alle documentate ricostruzioni del Corriere della Sera di ieri, nate da una querelle tra una parte degli avvocati e un loro consulente, l'obiettivo dei legali era lucrare sulle famiglie, non certo battersi per una verità oggi ancora più difficile da ricostruire, nonostante le migliaia di pagine del dossier della Finanza realizzate per conto della Procura bergamasca guidata allora da Antonio Chiappani finite nel dimenticatoio, a meno che non vengano riesumate dalla commissione d'inchiesta sulla pandemia che ha il compito di stabilire le responsabilità del governo di Giuseppe Conte.
Lo spaccato che emerge dallo scambio di email tra legali e consulenti dell'associazione che rappresenta le famiglie delle vittime della Bergamasca spalanca pure uno squallido baratro sulla battaglia legale, diventata piuttosto terreno fertile per le (legittime, certo) velleità politiche di alcuni nelle fila di un partito No Vax come Italexit, a cui Robert Lingard - cui si deve il ritrovamento del report Oms fatto sparire perché sbugiardava Palazzo Chigi - si sarebbe opposto per evitare squallide strumentalizzazioni politiche, finendo ostracizzato e
allontanato. Speriamo che le accuse vengano smentite, a dirimere la querelle su compensi e contratti ci penseranno i tribunali. Ma se le bare di Bergamo (nella foto) restano due volte orfane di giustizia a chi importerà più?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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