Davide Garzia, il 24enne di Arcuzio che il 21 aprile 2022 uccise la mamma, Fabiola Colnaghi, è stato assolto dall'accusa di omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere per totale infermità mentale. Al netto della sentenza di assoluzione, la Corte d'Assise di Monza ha stabilito che il giovane dovrà restare per 10 anni in un ospedale giudiziario in quanto la perizia psichiatrica disposta in incidente probatorio ha concluso che l'imputato è socialmente pericoloso.
L'assoluzione
Decisiva ai fini dell'assoluzione è stata la relazione dello psichiatra forense Marco Lagazzi che, su richiesta del pm della Procura di Monza, Giovanni Santini, ha periziato il 24enne. Dall'esame è emerso che Garzia era totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti e, dunque, potenzialmente non imputabile. L'esperto aveva altresì evidenziato "un rischio di ricaduta clinica e comportamentale". Sulla scorta della perizia psichiatrica, il pubblico ministero aveva chiesto e ottenuto la revoca della misura cautelare in carcere. Sicché il giovane era stato trasferito in una Rems in attesa del giudizio. Sentenza che è arrivata nei giorni scorsi confermando, di fatto, la totale infermità dell'imputato.
"Venite, ho ucciso mia mamma"
L'omicidio risale al 21 aprile del 2022 ad Arcuzio, cittadina della provincia di Monza e Brianza. Quella mattina Garzia, verosimilmente in preda a un raptus, aggredì la madre con pugni e calci al corpo fino a cagionarne la morte. Dopodiché si accanì sul corpo senza vita del genitore. Giunti nell'appartamento, i carabinieri notarono che la vittima aveva i capelli tagliati e il viso cosparso di candeggina. Non solo: il 24enne aveva scritto insulti e parolacce sulle gambe della donna con un pennarello.
"Cantava e mi è partito il raptus"
Interrogato dagli inquirenti, subito dopo l'arresto, Garzia aveva ammesso: "Ci pensavo da tempo. Vedendo l'allegria di mia madre che canticchiava tranquilla mi è partito il raptus".
Dalle indagini era emerso che il giovane fosse affetto da depressione e che era stato anche in cura da uno specialista. Ma poi aveva interrotto la terapia ritenendo che la madre lo stesse trascurando. Fabiola Colnaghi, la vittima, aveva 58 anni ed era vedova. Oltre al figlio Davide, era madre di altri due ragazzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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