Tiziana Morandi ha agito "con spregiudicata lucidità" quando ha narcotizzato almeno 9 uomini, di età compresa tra i 27 e gli 84 anni, per derubarli. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza con cui, lo scorso dicembre, la cosiddetta "mantide della Brianza" è stata condannata in primo grado a 16 anni e 5 mesi di reclusione. Secondo i giudici del Tribunale di Monza, dove si è celebrato il processo, la "serialità delittuosa" dell'imputata rappresenta "una spia di spiccatissima pericolosità sociale" per "la freddezza d'animo con cui tutti i gravi reati sono stati commessi".
Le motivazioni della sentenza
Nelle motivazioni della sentenza, i giudici non fanno sconti alla 49enne di Roncello e rimarcano la "lucidità e l'abilità nella menzogna dimostrata" a valle di ogni singolo episodio contestato. Così come escludono a chiare lettere l'eventualità di una patologia psichiatrica sottolineando che la "tendenza alla manipolazione" è scollegata da qualsiasi "disturbo di natura psichiatrica" ma, al contrario, conferma la sua "pervasiva capacità criminale". Oltre alla pena inflitta, il tribunale ha disposto anche una misura di sicurezza nei confronti dell'imputata, che consiste in un periodo di tre anni di libertà vigilata da espiare al termine della pena. Infine, secondo il collegio giudicante, Morandi non avrebbe mostrato "alcun segno di pentimento" durante il processo.
La difesa
In aula la donna si era difesa offrendo una serie di versioni alternative ai fatti contestati. "Surreale - si legge ancora nelle motivazioni della sentenza - la versione alternativa a proposito della sparazione di banconote di uno degli uomini circuiti che sarebbero volate via a causa del forte vento, e disperse nei campi attorno alla sua abitazione". Il legale della 49enne, l'avvocato Angelo Leone, ha annunciato che farà ricorso in appello.
Le accuse nei confronti della "mantide della Brianza"
La vicenda era emersa nell'estate del 2021, dopo che i carabinieri della compagnia di Vimercate avevano raccolto le denunce di alcuni uomini finiti in ospedale per ingestione di sedativi. Le indagini, coordinate dai pm di Monza Carlo Cinque e Marco Santini, avevano accertato il modus operandi della donna. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Tiziana Morandi - poi ribattezzata dalla stampa come "mantide della Brianza" - attirava le vittime sui social media, utilizzando foto ritoccate, o nei bar della Brianza. Durante gli incontri, che avvenivano anche presso la sua abitazione, li narcotizzava con bevande in cui diluiva alcune gocce di sedativo (generalmente benzodiazepine). Dopodiché sottraeva alle vittime soldi, monili e carte di credito.
Qualcuno avrebbe rischiato la vita, come un ragazzo di Trezzo sull'Adda che era finito fuori strada con l'auto. Tra i 21 reati contestati alla 49enne ci sono rapina, utilizzo indebito di carte di credito e procurato stato di incapacità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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