"Mi ha salvato la vita. Il mio cucciolo non è un assassino"

Il sollievo della madre Maria Cotoia: "Stavo per finire nella lista dei femminicidi. L’incubo è finito"

"Mi ha salvato la vita. Il mio cucciolo non è un assassino"
00:00 00:00

Signora Maria, è finito l’incubo?

«Se Dio vuole, sì. E non può immaginare sollievo».

Cosa augura ad Alex?

«Forse quel povero ragazzo riuscirà a godersi con la sua fidanzata un po’ di vita normale, tranquilla, quella che finora ci è stata negata. Pensi che la sua ragazza non lo ha abbandonato, gli è stata vicino per tutti questi anni».

Ha la voce che squilla.

«Finalmente, provo una gioia immensa. Il mio cuore è sollevato. Abbiamo passato degli anni terribili: sia negli anni delle violenze in casa, sia nei cinque anni di processo».

Quali sono stati i momenti più difficili?

«Di sicuro la sentenza in Appello, quando Alex è stato condannato a 6 anni e 6 mesi. E, senza dubbio, i forti attacchi che abbiamo dovuto subire. Sono stati molto pesanti. Ora basta».

Innocente, colpevole, e poi ancora innocente. Lei ha mai pensato di non avere giustizia?

«Mai, nemmeno per un secondo, ho pensato che mio figlio fosse un assassino. Mai. Abbiamo sempre saputo con molta chiarezza che, se le cose non fossero andate così, io sarei morta».

Cioè, il suo nome sarebbe stato nell’elenco dei femminicidi italiani del 2020?

«Sì, ne sono sicura. Quando leggo dei femminicidi sui giornali, di Giulia Cecchettin e delle altre donne, ho sempre i brividi. Mi ritrovo nelle loro storie di stalking, botte, violenza, compagni e ex compagni ossessionati dal controllo. Mio figlio Alex mi ha salvata. Mi dispiace solo che, fa, nessuno ci abbia ascoltato e aiutato per tempo».

Ora? Vita normale?

«Non chiedo altro. Ora siamo storditi dalla gioia, dalla giornata unica. Ma festeggeremo di sicuro. Abbiamo messo la parola fine all’incubo».

Cosa farete una volta tornati a casa?

«Ci abbracceremo. Ci stringeremo e faremo coccole a Zoe, la nostra cagnolina».

Farà un bel regalo ad Alex?

«Certo, al mio cucciolo. Ora ci penso».

Suo figlio ha dimostrato una grande

forza.

«Sì, è stato così bravo. Nel 2020, quando era domiciliari, ha sostenuto l’esame di maturità. E poi ha preso la laurea triennale. Spero trovi la pace, la sua felicità e mi auguro davvero ricominciare a vivere».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica