Lo studio, le visite e il medico di base: l'ombra choc delle molestie alle pazienti

Ad aprile a Busto Arsizio ci sarà l'udienza preliminare per un medico del Varesotto accusato di avere molestato due pazienti. Altre sei donne sarebbero state sottoposte a "visite inopportune"

Lo studio, le visite e il medico di base: l'ombra choc delle molestie alle pazienti

Si nascondeva dietro la scusa di volere fare una visita più approfondita, per stabilire con certezza le cause del disturbo e prescrivere il farmaco giusto. Le sue reali intenzioni erano però diverse, secondo un'inchiesta della procura di Busto Arsizio a carico di un medico di base del Varesotto indagato per violenza sessuale aggravata ai danni di due pazienti. Anche se la procura ha sentito altre sei donne che durante il consulto con il professionista sono state sottoposte a visite poi giudicate "inopportune e di scarsa utilità" al punto da "fondare il sospetto che le stesse fossero state attuate per soddisfare gli istinti sessuali del medico".

I precedenti penali

Il professionista, un 59enne che operava in uno studio medico del Varesotto, affronterà l'udienza preliminare davanti al gup di Busto Arsizio il prossimo 13 aprile e rischia quindi il processo per i due episodi avvenuti a danno di due donne di 52 e 20 anni tra luglio e settembre 2021. Da quanto trapela, il camice bianco, difeso dagli avvocati Giuseppe de Lalla e Laura Asti, è stato nel frattempo radiato dall'ordine dei medici. Si legge negli atti che l'uomo inoltre ben due precedenti penali specifici: si tratta di un patteggiamento e di una condanna per due violenze sessuali, nel 2000 e nel 2004. In entrambi i casi, gli è stata riconosciuta l'attenuante della minore gravità del fatto.

La denuncia di una paziente

L'inchiesta della pm Flavia Salvatore, condotta dai carabinieri della stazione di Castellanza, è nata dalla denuncia di una paziente che 52 anni che nel luglio 2021 si era rivolta al medico di base per via di una cistite emorragica già diagnosticata in ospedale. Si era rivolta a lui - che sostituiva il medico di base della signora nel periodo estivo - per chiedere la prescrizione di un antibiotico, ma il professionista avrebbe insistito per una visita ginecologica, senza la quale, a suo dire, non avrebbe potuto prescriverle un farmaco. Le molestie sarebbero avvenute proprio durante questa visita. Come si legge nel capo di imputazione la violenza, avvenuta con "atti insidiosi e repentini", è aggravata dal fatto che ha agito"in qualità di medico di medicina generale, abusando della propria autorità". In seguito all’indagine, un’altra paziente di vent'anni ha denunciato di essere stata molestata dopo essersi rivolta a lui perché preoccupata per una macchia al seno. In questo caso - era settembre 2021 - il professionista l’avrebbe palpeggiata senza il suo consenso.

Inchiesta ad ampio raggio

Visti i precedenti penali dell'indagato, l'inchiesta è stata condotta ad ampio raggio e si è avvalsa dell'uso delle telecamere e delle intercettazioni audio e video. Il reato peraltro è procedibile d'ufficio, perché la violenza sarebbe stata commessa "da incaricato di pubblico servizio nell'esercizio delle proprie funzioni". Dall'esame dei filmati è venuto fuori che l'uomo riservava un "diverso trattamento" ai pazienti di sesso maschile a quelle che arrivavano nel suo studio accompagnate dal marito o partner. Negli atti si legge che avrebbe quindi condotto altre "visite inopportune" ad altre sei pazienti al punto da "fondare il sospetto che le stesse fossero state attuate per soddisfare gli istinti sessuali del medico". Si tratta questo di uno stralcio dell'indagine principale che è stato però archiviato per la mancanza degli "estremi del reato di violenza sessuale".

La gip di Busto Arsizio Luisa Bovitutti, nel motivare l'archiviazione, ha scritto che "le condotte dell'indagato sono prive di rilievo penale. In ogni caso gli elementi raccolti non sono tali da sostenere l'accusa in giudizio".

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