Si è conclusa dopo quasi sei anni l’inchiesta della Procura di Milano su Armando Siri per le accuse di finanziamento illecito ai partiti e presentazione di dichiarazione infedele. La gip Sonia Mancini ha disposto l’archiviazione nei confronti dell’ex senatore ed ex sottosegretario e direttore della Scuola di formazione politica della Lega, accogliendo la richiesta della Procura.
Dopo quasi sei anni dalle prime perquisizioni e tre anni e mezzo dalla chiusura delle indagini, Siri può tirare un sospiro di sollievo. Al centro del procedimento archiviato vi erano due presunti casi di finanziamento illecito: il primo relativo a due mutui (uno da 750 mila euro e l'altro da 600 mila euro) concessi dalla Banca Commerciale Agricola di San Marino tra l'ottobre 2018 e l'aprile del 2019, l'altro relativo ad un prestito da 220mila euro risalente a giugno 2018. Ma come certificato dalla Procura nella richiesta di archiviazione quei finanziamenti erano "del tutto scollegati all'attività politica" e concessi ed incassati "per scopi esclusivamente personali".
Secondo il pm Nicola Rossato, che aveva ereditato il fascicolo nel luglio del 2021 dai colleghi Gaetano Ruta e Donata Costa, era “plausibile” che a quelle condizioni di favore i prestiti a Siri siano stati erogati dai suoi finanziatori come "investimento" in prospettiva sulla relazione con Siri, "auspicando un tornaconto futuro in termini di occasioni di lavoro o anche solo di presentazione di altri personaggi pubblici o privati".
Ma comunque, scriveva ancora il pubblico ministero meneghino, "manca la prova di qualsivoglia contropartita politica di Siri per la ricezione dei finanziamenti agevolati, né vi sono elementi per sostenere una messa a disposizione della funzione da parte di Siri a chi gli ha erogato i finanziamenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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