"Non c'è istigazione al razzismo". Il tribunale militare archivia la posizione di Vannacci

Nel libro "Il mondo al contrario" il generale Vannacci non ha istigato all'odio e al razzismo: è il gip del tribunale militare di Roma ha archiviato le due denunce contro l'eurodeputato

"Non c'è istigazione al razzismo". Il tribunale militare archivia la posizione di Vannacci
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Nessuna istigazione al razzismo per Roberto Vannacci. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale militare di Roma ha deciso per l'archiviazione in riferimento alle due denunce presentate per il libro "Il mondo al contrario" pubblicato in self-editing lo scorso anno. Il procedimento era stato aperto in seguito a diverse denunce presentate, tra gli altri, dal Sindacato dei Militari e l'associazione Tripla Difesa. Il gip ha sciolto la riserva formulata ieri e archiviato l'istigazione al razzismo e non ha archiviato esclusivamente una eventuale diffamazione militare relativa ad un soggetto menzionato nel testo, per il cui vaglio e approfondimento ha assegnato alla procura militare il termine di quattro mesi per svolgere ulteriori indagini.

L'europarlamentare indipendente, eletto tra le fila della Lega, per i giudici non ha compiuto alcuna istigazione all'odio razziale. "Prendiamo atto con soddisfazione della decisione del giudice e attendiamo l'esito delle ulteriori indagini disposte", ha dichiarato l'avvocato del generale Vannacci, Giorgio Carta, il quale si dice convinto "che la parte del libro indicata non abbia contenuto diffamatorio, nemmeno per il militare individuato dall'ordinanza, che difatti non risulta aver mai sporto denuncia". Smontato anche questo filone di accuse nei confronti dell'ufficiale dell'Esercito, il cui libro lo scorso anno è stato un vero best-seller, in cima alle classifiche di vendita per diverse settimane. La richiesta di candidatura della Lega alle elezioni Europee di giugno è sorta proprio in riferimento ai contenuti di quel libro, che il generale non ha mai rinnegato, nemmeno davanti alle tante critiche ricevute da più parti.

Un fuoco incrociato che Vannacci è riuscito a schivare evidentemente molto bene se ha ottenuto un'altra archiviazione che fa seguito, tra le altre, anche a quella ottenuta davanti alla querela di Paola Egonu. La pallavolista aveva deciso di procedere contro il generale per diffamazione a seguito di un passaggio, sempre del libro di Vannacci, in cui l'autore ha scritto che "anche se è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità". Il giudice ha definito questa frase come "impropria e inopportuna" ma non ha ravvisato i termini della diffamazione cercata dalla pallavolista.

In queste ore il generale ha sciolto le riserve e ha deciso di scegliere l'elezione nella

circoscrizione nord-occidentale, dove è stato uno dei candidati a ottenere il maggior numero di voti. Angelo Ciocca, sacrificato, lavorerà con Salvini. Mentre entra in Europa Susanna Ceccardi, candidata al Centro.

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