"Non ha la visione tecnica e scientifica". Il legale dell'amico di Ramy attacca la perizia che scagiona l'Arma

Secondo l'avvocato di Bouzidi, la moto sulla quale viaggiava il suo assistito "si traversa perché viene toccata sul lato". E il papà di Ramy chiede la verità

"Non ha la visione tecnica e scientifica". Il legale dell'amico di Ramy attacca la perizia che scagiona l'Arma
00:00 00:00

I carabinieri non sono responsabili della morte di Ramy Elgaml. È questa in estrema sintesi la conclusione alla quale è arrivato il consulente nominato dalla Procura di Milano, l'ingegner Domenico Romaniello, che nella sua perizia ha messo in evidenza che a causare la morte del giovane passeggero dello scooter fuggito al posto di blocco è stata la guida "sprezzante del pericolo" di Fares Bouzidi, l'amico 22enne alla guida del T-Max che ha ignorato l'alt dei carabinieri. Ed è proprio il suo avvocato che, prevedibilmente, ai microfoni di Fanpage, ha contestato la ricostruzione del perito.

Nella relazione di 164 si legge che il vice brigadiere del Nucleo radiomobile avrebbe frenato "il più energicamente possibile" per evitare di travolgere il mezzo in caduta. Tuttavia, "in rapporto alle velocità di marcia reciproche dei due mezzi" e "all'improvvisa deviazione e 'taglio'" della moto "verso destra, ha correttamente valutato di non poter sterzare né a sinistra (in quanto avrebbe certamente investito il motoveicolo con i due a bordo), né sterzare a destra", in quanto "avrebbe corso il concreto rischio di investire il pedone", ossia il teste oculare. L'impatto si sarebbe potuto evitare, scrive Romaniello, con più "spazio a disposizione" ma non si è trattato di un "normale incidente stradale" quanto di "un'operazione di pubblica sicurezza" in cui il militare si è attenuto "alle procedure previste nei casi di inseguimenti di veicoli". E "l'urto" con la parte posteriore di cui ha parlato anche la polizia locale nella prima relazione ai magistrati sui fatti sarebbe avvenuto in una fase precedente, senza buttare a terra i ragazzi.

Ma l'avvocato Marco Romagnoli, che difende Bouzidi, contesta la versione del perito della procura. "La perizia è un documento che secondo me non ha la visione scientifica e tecnica come avrebbe dovuto", spiega il legale a Fanpage, informando anche di aver nominato un nuovo perito per un'altra perizia. Per il legale, il perito avrebbe sbagliato anche a ricostruire la dinamica, e a dichiarare che è stato lo scooter a tagliare la strada all'auto, in quanto "nei filmati si vede chiaramente che c'è una repentina deviazione a sinistra del faro della moto proprio nel momento in cui è stata speronata. La moto si traversa perché viene toccata sul lato". La posta in gioco è alta, l'accusa di omicidio stradale rischia di gravare interamente sull'assistito dell'avvocato Romagnoli, che con la seconda perizia proverà a dimostrare che Romaniello avrebbe commesso degli errori.

"Occorre conoscere la verità con trasparenza da fonti attendibili che non trascurino nulla, è doloroso ma la verità è necessaria affinché la sua anima possa riposare nella sua tomba", è il commento del padre di Ramy. Al momento, per omicidio stradale, sono indagati Bouzidi e il carabiniere alla guida della Giulia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica