Altra tegola per chef Rubio: a processo per insulti a Polizia e Sap

Il volto di “Camionisti in trattoria” in tribunale per un post ritenuto offensivo: udienza il prossimo 8 aprile

Altra tegola per chef Rubio: a processo per insulti a Polizia e Sap
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Pochi giorni fa è stato condannato a rimuovere un post anti-Israele pubblicato su X e a risarcire Linkiesta, ora nuovi guai per chef Rubio, nome d’arte di Gabriele Rubini. Il cuoco del piccolo schermo verrà infatti processato il prossimo 8 aprile dal Tribunale di Velletri per un post pubblicato sui suoi profili social e ritenuto offensivo nei confronti della polizia di Stato e del Sap (Sindacato autonomo di polizia). Il sindacato nei mesi scorsi era stato ammesso come parte civile. Dopo la prima di ottobre, la prossima udienza è stata fissata per l’8 aprile.

"Caro Comune di Ferrara anche se avete messo l'installazione 'la Monnezza' proprio a denunciare che chi uccise un ragazzino inerme furono 4 maiali della @Poliziadistato di Ferrara (@sindacato_Sap ancora in servizio) potreste far spostare i cassonetti? Grazie #AldroVive #Ovunque”: questo il post contro i poliziotti del caso Aldrovandi risalente al settembre del 2020 e finito nel mirino della polizia e del sindacato autonomo degli agenti.

Nell'occasione il volto di “Camionisti in trattoria” attaccò frontalmente le autorità per aver posizionato alcuni cassetti dei rifiuti proprio davanti al luogo in cui morì il giovane il 25 settembre del 2005. Come anticipato, nei mesi scorsi il Sap, rappresentato dall’avvocato Valter Biscotti, è stato ammesso come parte civile nel processo: "Il Sap si è costituito parte civile per tutelare il proprio onore e quello dei propri aderenti, che tutti i giorni sono impegnati per garantire la sicurezza del Paese", ha affermato il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni.

Come evidenziato da Repubblica, il tribunale di Ferrara declinò la sua competenza in favore dei colleghi di Velletri, ossia dove chef Rubio è nato. Un piatto piuttosto indigesto per chef Rubio, certamente non nuovo a denunce. Lo scorso gennaio il quarantenne finì nell’elenco delle persone denunciate da Liliana Segre: travolta dagli haters per aver invocato maggiore severità nei confronti dei medici no vax, la senatrice a vita finì nel mirino del quarantenne, a suo volta accusato di minacce e diffamazione aggravata dall’istigazione all’odio razziale.

Questo il tweet al centro del procedimento: "Molto più severa quanto? Roba da fustigazioni e manciate di sale sulle ferite? Gogna? Vergine di ferro? Giusto per capire i tuoi gusti

#Auschwitz #cheschifo". Per il momento Rubio non ha commentato la vicenda sui suoi profili, ma difficilmente resterà in silenzio vista la sua grande attività social per lo più dedicata alla crisi in Medio Oriente.

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