Chef Rubio, nome d’arte di Gabriele Rubini, è finito nell’elenco delle persone denunciate da Liliana Segre per minacce sul web. Il volto televisivo è noto da tempo per le sue posizioni critiche verso Israele – basti pensare alla denuncia risalente al 2019 per aver definito lo Stato ebraico “abominevole” – ma la senatrice a vita non è l’unica ad essere finita nel suo mirino. Il 39enne di Frascati è noto per l’insulto facile e nel corso degli ultimi anni non sono mancate offese, ingiurie e invettive di ogni tipo.
L'odio seriale sui social
L'ex volto Discovery, Chef Rubio è stato spesso al centro di dibattiti mediatici per le sue prese di posizioni “muscolari”. Quasi sempre per le sue teorie su Israele, il volto del piccolo schermo ha riservato parole dure a politici e artisti senza fare distinzioni. Una delle sue vittime preferite è sicuramente Matteo Salvini. Nel 2021 l’ex unto e bisunto ha scelto toni forti contro il leader leghista, reo di aver espresso solidarietà a Israele: "Il mio pensiero e la mia solidarietà al tuo culo, ancora una volta bersaglio delle verghe sioniste. Attieniti alle foto coi caffè e ai sorridi ebeti, che ogni volta che scoreggi fuori dal seminato insulti il genere umano". Più di recente, a fine agosto, sempre per lo stesso motivo: “Leghista padano, razzista italiano, quindi colone israeliano”.
Sempre restando alla politica, non sono mancati gli attacchi all’attuale primo ministro Meloni – “sciacalla” il termine più utilizzato – mentre recentemente è stato il ministro Valditara a finire nel mirino. Chef Rubio non ha accolto di buon grado alcune dichiarazioni del titolare dell’Istruzione (“io sono amico di Israele”, ndr): "Caro Giuseppe Valditara di chi sei figlio non ce ne frega un ca**o. Conta ciò che fai e quello che lasci agli altri. Se stai coi terroristi antisemiti (i palestinesi sono semiti) della colonia d’insediamento israeliana, sei un sionista e i partigiani i sionisti li facevano fuori".
Da Zelensky a Totti, Rubio contro tutti
Chef Rubio ha fatto parlare di sé anche a proposito della guerra tra Russia e Ucraina, con epiteti discutibili nei confronti del presidente ucraino Zelensky, reo di aver chiesto armi per difendersi. "Si cazzo, lanciafiamme, bombe, missili, droni, fucili, tutto cazzo. Dai produciamo ancora più armi e vendiamone ovunque nel nome della libertà (quale?) in Europa, nel nome dei suoi valori (il colonialismo? Il suprematismo bianco?). Bravo nazista #Zelenksy, continua così! #Ukraine", il Rubini-pensiero. Sempre su Twitter, nel settembre 2021, ha definito la vicepresidente americana Kamala Harris“sionista schifosa infame”. “Infame nazista” è invece l’accusa rivolta a Bernard-Henri Levy.
La politica è spesso presente sulle pagine social, ma non sono mancati gli attacchi a volti del mondo dello spettacolo. Nel 2021 è stato il turno di Francesco Totti, colpevole di essere andato a Tel Aviv per un’iniziativa legata alla Champions League e al suo sponsor Heineken. Il Pupone un“camerata” e “servo dei sionisti”, a loro volta dei “sadici fascisti, razzisti colonialisti”, rei di aver instaurato un regime “teocratico, illegale” e fondato sull’”apartheid”.
E ancora, Vittorio Brumotti all’epoca di un’aggressione subita al Quarticciolo durante un servizio sullo spaccio di droga: “Brumotti sei un infame, troppe poche te ne hanno date”. Di certo non si può dire che Chef Rubio non ci metta la faccia, ma questo è appena un assaggio dell'elenco di persone che hanno fatto i conti con le sue "filippiche".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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