Si aggrava la posizione di Emanuele Pozzolo. In relazione al caso dello sparo di Capodanno, quando un uomo è stato ferito da un proiettile esploso dalla pistola del deputato di Fratelli d’Italia, la procura di Biella ha contestato anche il porto d’armi abusivo. Come evidenziato da Repubblica, l’onorevole – ora sospeso dal partito del premier Meloni – non avrebbe potuto portare con sé l’arma, poiché considerata da collezione.
Indagato per lesioni colpose, accensioni pericolose e omessa custodia di armi, Pozzolo ha sempre ribadito di essere in possesso di una regolare licenza, ma nel caso in questione l’arma avrebbe dovuto essere tenuta in casa. Ricordiamo che la procura biellese aveva già revocato il porto d’armi al parlamentare, provvedimento adottato"a causa del comportamento incauto dallo stesso tenuto durante i festeggiamenti della notte di Capodanno, improntato a leggerezza e sottovalutazione della pericolosità delle armi". A Pozzolo "è stato contestato l'uso inappropriato dell'arma, poiché non ha adottato tutte le cautele necessarie ad evitare fatti anche accidentali e sinistri involontari".
Nuova contestazione per Pozzolo, anche se la priorità della Procura è capire chi abbia sparato durante il veglione a cui partecipava anche il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmaestro, con gli agenti della scorta e le rispettive famiglie. L’esame dello stub ha rilevato tracce di polvere da sparo su Pozzolo: 15 particelle di piombo, bario e antimonio sulle mani e altre 43 particelle sui vestiti tra jeans, pile e giacca a vento. Per l’accusa si tratta di un esito che confermano la“prospettazione iniziale”, mentre per la difesa del parlamentare “non è così significativo”. L’avvocato Andrea Corsaro ha evidenziato: “Che ci siano queste tracce, non è una sorpresa. Lui era in quella stanza quando è partito il colpo, non lo abbiamo mai negato”. Ma la posizione non cambia: “Non sono stato io a sparare”, ha ribadito Pozzolo. Ricordiamo che la persona ferita, il genero dell’ex caposcorta Pablito Morello, ha denunciato l’esponente di FdI per lesioni.
Convocato dalla Procura di Biella, Pozzolo si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Le testimonianze acquisite dagli inquirenti sembrano indicare una responsabilità diretta del parlamentare, che ha preferito non parlare con gli inquirenti. Nella dichiarazione ai carabinieri del 1° gennaio, l’onorevole aveva affermato che la pistola gli era scivolata dalla tasca e che qualcuno “l’ha raccolta e ha armato il cane”. Seguiranno aggiornamenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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