"Potrebbe acquisire nuovi incarichi". Spinelli resta ai domiciliari

Le motivazioni sono legate a un rischio ravvisato nella fase attuale di reiterazione dei reati. Intanto è stato chiarito il giallo sull'interrogatorio del figlio: i finanziamenti erano "leciti"

"Potrebbe acquisire nuovi incarichi". Spinelli resta ai domiciliari
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Aldo Spinelli resta agli arresti domiciliari. L'imprenditore portuale, indagato per corruzione nell'inchiesta che ha terremotato la Regione Liguria e che portato ai domiciliari anche il presidente Giovanni Toti, non ottiene ancora la revoca della limitazione della propria libertà personale da parte della procura di Genova. Se gli venissero revocati i domiciliari Aldo Spinelli potrebbe acquisire "nuovi incarichi e cariche all'interno della predetta società" o, "possibilità tutt'altro che astratta", potrebbe continuare "a coltivare a interessi imprenditoriali, curando, dirigendo e gestendo le pratiche societarie". Per questo la gip Paola Faggioni ha respinto la richiesta avanzata dai legali Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza. Per la giudice c'è ancora il rischio di reiterazione del reato e per questo l'84enne Aldo spinelli rimane agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Quarto a Genova.

L'imprenditore genovese è accusato di corruzione nei confronti del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e di Paolo Emilio Signorini. Per quest'ultimo, ex presidente dell'autorità portuale di sistema del mar ligure occidentale e ad di Iren (ora sospeso), oggi intanto è atteso a palazzo di giustizia di Genova per il suo interrogatorio investigativo. Signorini, in carcere dal 7 maggio scorso, ha chiesto di essere ascoltato, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia. Spinelli avrebbe chiesto facilitazioni e velocizzazioni sulle concessioni in area portuale in cambio di finanziamenti al partito di Toti nel corso di quattro campagne elettorali. Sempre secondo l'accusa, a Signorini invece l'ex presidente del Livorno calcio avrebbe dato denaro e soprattutto avrebbe offerto soggiorni di lusso e regali alla compagna.

Nel frattempo questa mattina in appena trenta minuti è stato definitivamente risolto il "mistero" sull'aggettivo relativo ai finanziamenti ("leciti" o "illeciti") chiesti da Giovanni Toti all'imprenditore. Nell'ufficio della giudice Faggioni i pm, la stessa gip e Roberto Spinelli (figlio di Aldo) accompagnato dall'avvocato Sandro Vaccaro, hanno riascoltato il passaggio dell'interrogatorio di Spinelli Junior nella cui trascrizione era stato riportato la frase: "Toti chiamava mio padre, faceva delle sceneggiate perché voleva finanziamenti illeciti". Lui, però, aveva subito depositato un'istanza in cui chiariva di aver parlato di finanziamenti "leciti" chiedendo la correzione dell'errore materiale.

La Procura aveva suggerito il riascolto collettivo del passaggio audio ed eventualmente una perizia, ma non è stato necessario: "Questa mattina abbiamo riascoltato l’audio – ha confermato Vaccaro – e anche i pm hanno concordato che l'aggettivo usato è stato 'leciti'".

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