Il primo arresto nel 2007, l'affidamento in prova, Messina Denaro: tutti i guai di Fabrizio Corona

Il primo arresto nell'ambito dell'inchiesta su Vallettopoli e l'ultima accusa di tentata ricettazione: tutti i guai di Fabrizio Corona

Il primo arresto nel 2007, l'affidamento in prova, Messina Denaro: tutti i guai di Fabrizio Corona
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Due mesi, circa sessanta giorni, separano Fabrizio Corona dal fine pena, che per lui vuol dire stop all'affidamento terapeutico in detenzione domiciliare. Tra due mesi, quindi, l'ex re dei paparazzi tornerà a essere un uomo libero al 100% ma la scorsa notte è stato svegliato nel cuore della notte dai carabinieri per una perquisizione, richiesta nell'ambito dell'inchiesta della procura di Palermo relativa alla sottrazione di quasi 800 file inerenti l'arresto di Matteo Messina Denaro dai server dei Carabinieri da parte di un maresciallo dell'Arma del Nos di Mazara del Vallo. Quei file sono stati poi passati a un consigliere del Comune trapanese che ha tentato di cederli a Fabrizio Corona che, però, non li ha mai acquistati e dichiara di aver contribuito alla denuncia dei fatti insieme al direttore di un noto magazine online. Oggi l'imprenditore per questa vicenda è indagato per tentata ricettazione.

"Mi sono comportato da persona corretta e vengo trattato in questo modo. È stato grazie a noi che hanno arrestato le due persone", ha dichiarato Corona. La sua rabbia nasce anche dal fatto che questo episodio rischia di complicare ulteriormente il suo percorso giudiziario proprio nell'ultimo miglio. L'elenco dei reati ascritti a Fabrizio Corona è davvero lungo, tanto che l'uomo da tempo si trova in regime di restrizione della propria libertà. La prima volta in carcere per lui risale ormai al 2007 per l'inchiesta Vallettopoli: un totale di 77 giorni spesi tra Potenza e San Vittore per il filone di Milano. Il filone Roma venne archiviato mentre quello di Torino della stessa inchiesta gli costò un'altra condanna. Nel gennaio 2013 la Cassazione confermò la condanna a 5 anni di reclusione e Corona decise di lasciare l'Italia in direzione del Portogallo a bordo di una 500 e si rese di fatto latitante. Si consegnò 5 giorni dopo a Cascais e venne estradato in Italia per essere condotto nel carcere di Busto Arsizio con una condanna a 7 anni, 10 mesi e 17 giorni in continuazione e gli venne revocato l'affidamento in prova che aveva ottenuto per il cumulo di condanne definitive sotto i tre anni. Ha ottenuto l'affidamento ai domiciliari per problemi di salute.

Ha ottenuto una condanna a 1 anno e 6 mesi per la spendita di banconote false, un'altra a 1 anno per evasione fiscale. Il 28 gennaio 2015 i giudici della prima sezione penale della Corte di cassazione di Roma annullarono la continuazione per i reati di corruzione (1 anno e 2 mesi) e di bancarotta e frode fiscale (3 anni e 10 mesi) e condannarono Corona a 13 anni e 2 mesi (anziché 9 anni e 8 mesi) e al pagamento delle spese processuali. Rimase in carcere 823 giorni e venne poi affidato alla comunità di Don Mazzi per problemi di salute e successivamente ottenne un diverso affidamento sul territorio. Il provvedimento gli venne revocato ne 2016 e tornò in carcere per altri 499 giorni finché non venne disposto un secondo affidamento provvisorio in prova ma nel 2019 tornò ancora una volta in carcere per una nuova sospensione e vi rimase per ulteriori 257 giorni prima di essere nuovamente scarcerato per continuare a scontare la pena in una comunità. Nel 2021, secondo i magistrati, Corona si rese responsabile di numerose violazioni che ne avrebbero comportato una ulteriore sospensione dell'affidamento in prova e il ritorno in carcere ma in quell'occasione si ferì volontariamente in segno di protesta.

L'avvocato Chiesa e lo stesso Corona considerano non corretta l'ultima accusa

di tentata ricettazione, proprio perché l'ex re dei paparazzi avrebbe collaborato per denunciare l'azione criminosa del consigliere e del carabiniere. Ora si attendono sviluppi in merito a questa vicenda.

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