Processo Ciro Grillo, legale ragazza: "Lei finita sul banco degli imputati"

Oggi il controesame della studentessa italo-norvegese che ha denunciato Ciro Grillo e gli amici per violenza sessuale di gruppo. Ieri la giovane aveva raccontato di essere stata costretta a bere Vodka la notte del presunto stupro

Processo Ciro Grillo, legale ragazza: "Lei finita sul banco degli imputati"
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È iniziato attorno alle ore 12 di questa mattina, in Tribunale a Tempio Pausania, il controesame di Silvia (nome di fantasia), la studentessa italo-norvegese che ha denuciato Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, e i suoi tre amici genovesi - Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta - per violenza sessuale di gruppo durante una vacanza in Costa Smeralda a luglio del 2019.

La ragazza è scoppiatta a piangere mentre rispondeva alle domande dei legali degli imputati e il giudice Marco Contu ha deciso di sospendere l'udienza, salvo poi riprendere nel tardo pomeriggio. Per i difensori dei quattro ragazzi, gli avvocati Enrico Grillo, Mariano Mameli, Ernesto Monteverde, Alessandro Vaccaro, Enrico Grillo, Gennaro Velle e Antonella Cuccureddu "sono numerose le contraddizioni emerse dal controesame della ragazze (il riferimento è anche a Roberta ndr), anzi sono una prima serie di contraddizioni che sono legate ad antefatti che verranno approfonditi successivamente". "Sono state fatte domande generiche di contorno rispetto al fatto centrale, al quale non siamo arrivati perché il presidente ha ritenuto inopportuno cominciare a parlare dei momenti cruciali al termine dell'udienza e quindi essere poi costretti ad interrompere", ha precisato l'avvocato Cuccureddu.

Avvocato Bongiorno: "Le chiedono come era vestita"

"Quella di oggi è un'udienza nella quale gli avvocati degli imputati, facendo il loro lavoro, stanno facendo una serie di domande di caccia all'errore. Come spesso capita in questi processi, è come se la persona offesa che ha denunciato qualcosa di grave fosse improvvisamente sul banco degli imputati e, quindi, ci sono una serie di domande su come è vestita, sulle precedenti frequentazioni, sulla scuola cattolica, dirette a tratteggiare una personalità che la mia assistita ha sempre respinto". Lo ha detto l'avvocato Giulia Bongiorno, che assiste la ragazza, commentando l'approccio dei colleghi alla teste. "Anche nelle chat la mia assistita ha riferito che in realtà per lei il sesso è sacro - ha proseguito Bongiorno - Ci sono delle chat che sono come le scatole nere degli aerei. Nella scatola nera, cioè, si trova la verità e nella chat lei dice che per lei il sesso è sacro. Una cosa è scherzare, avere atteggiamenti amichevoli, ma a lei dava fastidio quando una norvegese veniva considerata una persona leggera".

La replica delle difese: "Nessuna vittimizzazione della teste"

Immediata la replica del legale di Francesco Corsiglia che ha fugato ogni eventuale dubbio sulle modalità del controesame. "Tutte le domande poste oggi non vengono fatte per vittimizzare la denunciante - ha precisato all'Ansa l'avvocato Gennaro Velle - Sono domande che servono per ricostruire i fatti quindi anche capire come fosse vestita ha un'importanza". Stesso criterio per le chat: "bisogna valutare l'attendibilità e la credibilità della testimone".

Il presunto bacio tra Ciro Grillo e Silvia

In aula si è discusso anche del presunto bacio tra Silvia e Grillo Jr durante la serata al Billionaire, circostanza che la ragazza ieri ha detto di non ricordare. L'amica, invece, nelle due udienze di settembre, aveva parlato proprio di quel bacio in discoteca: "Non è stata la sola a parlare del bacio, anche un altro testimone che era presente al Billionaire ha visto il bacio", ha precisato l'avvocato Gennaro Velle. Secondo i legali non sarebbe l'unica contraddizione della teste. Oggi le difese hanno fatto ascoltare in aula una chat audio risalente al 28 luglio 2019, 11 giorni dopo il presunto stupro, in cui la studentessa italo-norvegese dice a un'amica di non essere voluta andare nei mesi precedenti in un noto bar di Milano per evitare di incontrare alcuni ragazzi con i quali aveva avuto frequentazioni. In un altro audio ancora, l'allora 19enne fa un netto distinguo tra "flirt e rapporti sessuali".

La deposizione di Silvia: "Dopo lo stupro mi volevo suicidare"

Durante la deposizione di martedì mattina Silva ha ripercorso quanto accaduto la notte del presunto stupro. "Io volevo urlare ma non ci riuscivo. Volevo gridare ma ero come paralizzata. Non sentivo più il mio corpo, nemmeno le braccia. Non riuscivo a muovermi...", ha raccontato la giovane in lacrime rispondendo alle domande del procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso. Particolarmente drammatico e toccante il passaggio in cui la studentessa ha rivelato di aver meditato il suicidio: "Dopo lo stupro di gruppo mi volevo suicidare, correvo sui binari per farmi mettere sotto da un treno. Oggi faccio atti di autolesionismo e ho disturbi alimentari". Ad assisterla durante l'esame c'erano i suoi legali, gli avvocati Giulia Bongiorno e Dario Romano, che avevano chiesto di proteggere la teste con un paravento durante l'udienza. La richiesta è stata respinta dal presidente del Collegio, il giudice Marco Contu.

Le accuse nei confronti di Grillo Jr e gli amici

Il presunto stupro si sarebbe consumato la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella residenza estiva di Grillo in Costa Smeralda (Sardegna). Silvia e l'amica Roberta (anche lei parte lesa nel processo) avevano conosciuto Ciro Grillo e gli amici genovesi in un noto locale dell'isola. Al termine della serata, verso l'alba, le due studentesse avevano seguito la comitiva di ragazzi nell'appartamento a Cala di Volpe. Su quanto accaduto nelle ore successive ci sono due versioni diverse. Da un lato quella della ragazza italo-norvegese, che sostiene di essere violentata per "cinque o sei volte", e dall'altro quello dei quattri imputati che negano le accuse. Sentiti sui fatti, Grillo jr e gli altri hanno dichiarato che "Silvia era consenziente" e dunque, a dir loro, non ci sarebbe stata alcuna violenza.

Invece Roberta fu fotografata in posizioni oscene mentre dormiva sul divano. In allegato al fascicolo d'inchiesta ci sono le trascrizioni delle chat intercorse tra i ragazzi nei giorni successivi all'accaduto, video e foto.

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