La nave Sea Eye 4 è sbarcata a Napoli con oltre 100 migranti e due cadaveri. Dopo la prima assegnazione a Pesaro, a causa del peggioramento delle condizioni del mare e della situazione a bordo, la nave è stata successivamente dirottata verso il porto campano, dove è arrivata ieri mattina, lunedì 6 febbraio. Poche ore dopo aver concluso lo sbarco, nel corso della notte, agenti della polizia e personale della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a un decreto di fermo per concorso in favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina nei confronti di K.E. 22 anni; E.O. 45 anni e B.M. 32 anni, tutti e tre extracomunitari, che sono stati sbarcati a Napoli insieme agli altri.
Secondo le indagini condotte dai militari, infatti, loro sarebbero gli scafisti che hanno messo in mare i due barchini carichi di migranti che sono stati intercettati e raggiunti dalla Sea Eye 4. Le persone a bordo della nave della Ong sono di prevalenza sub-sahariana e sono state recuperate, anche in questo caso, in una zona delle acque internazionali che ricade nella competenza della SAR maltese. Le indagini sono state condotte con solerzia e rapidità dalle autorità italiane anche grazie al diario di bordo, l'escussione del comandante della nave e ad alcuni tra i rifugiati appena sbarcati, nonchè sull'ispezione dei telefoni cellulari in uso agli indagati.
Gordon Isler, presidente della Ong a capo della Sea Eye, ha dichiarato: "Il governo italiano deve smetterla di rendere più difficile il lavoro delle organizzazioni di soccorso in mare, prolungando così anche le sofferenze delle persone in cerca di protezione. Tutte le risorse governative e civili disponibili devono essere utilizzate per prevenire il maggior numero possibile di morti. È in corso un crimine contro l'umanità". Ora, davanti al fermo di persone che sono state individuate come scafisti e che sono state trasportate in Italia a bordo della sua nave, come si pone Isler?
Davanti a questi elementi, appare più che mai legittima la lettera firmata da un importante gruppo di Paesi europei che chiedono ufficialmente all'Europa di fare di più e meglio contro l'immigrazione clandestina. Qualcuno definisce "insolita" questa unione ma dà la misura della gravità del problema, davanti al quale non ci si può girare dall'altra parte.
"Finché il sistema di asilo europeo e il suo bassissimo tasso di rimpatri costituiranno un fattore di attrazione, i cittadini di paesi terzi che non necessitano di protezione internazionale continueranno a tentare di trasferirsi nell'Ue", si legge nella lettera. Il documento è stato firmato da Danimarca, Lituania, Grecia , Lettonia, Slovacchia, Malta, Estonia e Austria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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