Muore soffocata durante gioco erotico a 24 anni. Alla famiglia un milione di euro

La ragazza, una studentessa de La Sapienza, ha perso la vita mentre stava praticando lo shibari, una disciplina bondage giapponese, insieme ad altre persone. Ecco cosa è successo

Muore soffocata durante gioco erotico a 24 anni. Alla famiglia un milione di euro
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Si torna a parlare del triste caso della ragazza di 24 anni morta durante un gioco erotico svoltosi all'interno di un garage in uno stabile di via di Settebagni, a Roma. Il fatto risale alla notte fra il 9 e il 10 settembre 2011, ed oggi, dopo ben 13 anni, arriva un risarcimento da 1 milione di euro per la sua famiglia.

La vicenda

A perdere la vita fu la 24enne Paola Caputo. Originaria di Villa Baldassarri, in provincia di Lecce, la ragazza era iscritta alla Sapienza di Roma, e per questo motivo si trovava nella Capitale. Nella notte fra il 9 e il 10 settembre 2011, la giovane si ritrovò in quel garage di via Settebagni insieme all'ingegnere romano Soter Mulè e all'amica Federica F. L'intenzione era quella di praticare lo shibari, disciplina bondage giapponese in cui una persona viene legata, assumendo determinate forme, in un contesto erotico.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i tre consumarono prima degli alcolici, poi diedero inizio al gioco erotico. Durante la pratica, purtroppo, qualcosa andò storto. Fu proprio Soter Mulè a telefonare al 118, chiedendo l'intervento dei soccorritori. Paola Caputo, infatti, era rimasta soffocata e non respirava più. Sembra che le due ragazze fossero state legate da due lati, come per simulare una bilancia. Quella condizione avrebbe dovuto provocare piacere sessuale, ma non quella notte.

Sul posto si precipitarono i soccorritori, che non riuscierono però a fare nulla per salvare la 24enne. Nel corso del sopralluogo, gli agenti controllarono anche l'auto di Mulè, rinvenendo dei sex toys.

La condanna e il risarcimento

Inizialmente condannato a 4 anni e 8 mesi per omicidio preterintenzionale, Soter Mulè ha poi ricevuto una pena a 3 anni e 6 mesi per via della derubricazione dell'accusa, passata a

omicidio colposo. Adesso arriva il pronunciamento dei giudici del tribunale civile di Roma, che hanno condannato l'ingegnere a versare una cifra pari a 1 milione di euro ai familiari della vittima.

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