"Grazie al governo, sono innocente". Le prime parole di Chico Forti in Italia

Con un Falcon 900 dell'Aeronautica militare, Chico Forti è atterrato sabato 18 maggio all'aeroporto di Pratica di Mare. Ad attenderlo c'era Giorgia Meloni: "È stata fantastica, tutto il governo indipendentemente dalle ideologie politiche mi ha aiutato"

"Grazie al governo, sono innocente". Le prime parole di Chico Forti in Italia
00:00 00:00

Nel giorno del suo rientro in Italia dopo 24 anni di detenzione in un carcere americano, Chico Forti ha rilasciato la sua prima intervista al Tg1 e l'ha fatto ribadendo ancora una volta la sua innocenza. "L'unico motivo per cui ho accettato ora l'estradizione è che agli inizi dovevo dichiararmi colpevole, e non l'avrei mai fatto, io mi dichiaro innocente. Sono positivo, sono convinto che il futuro sia come io auspico", ha dichiarato l'ex imprenditore, che per le prossime due notti sarà recluso in una cella singola del carcere di Rebibbia, a Roma, per poi essere trasferito a Verona.

"Ho sognato ogni giorno questo momento", ha dichiarato Forti ai microfoni del Tg1, sottolineando che questa è "la ragione per cui sono riuscito a tenere duro. Rientrare in Italia, anche qui dentro, per me è un passo positivo". Continuerà a scontare la sua pena, ma lo farà nel suo Paese, parlando la sua lingua: "Dal personale, la direttrice, le guardie, i vestiti che indosso, italiani. E per la prima volta non ho una matricola addosso e non ho le manette, è un'altra atmosfera". Poi, commosso, ha aggiunto: "Se mi sono mantenuto così è per mia madre, spero presto di abbracciarla".

Quindi, ha voluto rivolgere un ringraziamento al presidente del Consiglio, che questa mattina era all'aeroporto di Pratica di Mare, e a tutti quelli che hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo, rincorso da molti anni: "Vorrei ringraziare tante persone, mio zio, Giorgia Meloni, che è stata fantastica, tutto il governo indipendentemente dalle ideologie politiche mi ha aiutato". Per Forti, che secondo la legge americana è stato condannato al "fine pena mai", nel nostro Paese potrebbe invece, col tempo, arrivare alla libertà. Negli Stati Uniti si è distinto come detenuto modello e se anche in Italia dovesse avere lo stesso comportamento potrebbe ottenere permessi premio e agevolazioni che spettano a tutti i detenuti nella sua situazione.

Quindi, nel tempo, potrebbe arrivare alla libertà vigilata e poi a quella completa, ma sono ragionamenti che si potranno fare solo più avanti. Ora per lui l'importante è essere tornato nel suo Paese, anche se da detenuto, con l'obiettivo di abbracciare anche sua madre, ormai più che 90enne, che per anni ne ha atteso il ritorno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica