È arrivata la condanna definitiva per Walter Biot, ex capitano di fregata della Marina Militare, accusato di avere venduto per 5mila euro documenti militari segreti ad un funzionario dell'ambasciata russa in Italia. La corte d'Appello Militare ha confermato la pena di 29 anni e 2 mesi di reclusione per l'ex ufficiale. Tra i reati che gli vengono contestati, sia dalla procura militare che da quella ordinaria, ci sono anche la rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento ed esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio. Nella stessa inchiesta, Biot aveva subito una condanna a 20 anni da parte del tribunale ordinario di Roma.
Tutto è iniziato il 30 marzo del 2021, quando l'ex ufficiale è stato sorpreso a consegnare una micro Sd contenente numerose immagini di documenti segreti o riservati, tra cui 7 documenti classificati Nato Secret, a un diplomatico russo. Il supporto di memoria era stato accuratamente nascosto all'interno di una confezione di Crestol, medicinale utilizzato per correggere i livelli di sostanze grasse nel sangue, che si trovava accanto a uno smartphone Huawei, ben nascosto da un lembo di stoffa tra il sedile anteriore e quello posteriore. Per la Cassazione non c'erano i termini per approvare il ricorso e così questo è stato respinto, arrivando alla condanna definitiva per Biot.
L'operazione che ha condotto allo svelamento delle azioni di spionaggio si è svolta nel quartiere Spinaceto, estrema periferia romana, oltre il Grande Raccordo Anulare che delimita quella che è l'Urbe. Qui, i carabinieri del Ros hanno intercettato Biot che si intratteneva in compagnia di Dmitry Ostroukhov, un funzionario dell'ambasciata di Mosca in Italia. I due erano a bordo di un'autovettura, una comunissima Nissan Patrol, che si stava dirigendo verso il quartiere Eur. Ed è nei pressi del laghetto che sono intervenuti i militari dell'Arma, che hanno fatto scattare le manette ai polsi dell'ex ufficiale. Una carriera che appariva brillante quella dell'ufficiale della Marina Militare, che si è interrotta nel peggiore dei modi per un caso di spionaggio internazionale e 5mila euro. Biot si trova recluso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
"Biot aveva accesso sia alla documentazione cartacea che a quella in formato digitale. Se non ci fosse stato l'intervento della polizia giudiziaria la sua attività sarebbe andata avanti.
E sia i giudici di primo grado che quelli di secondo grado hanno ritenuto che gli accertamenti sulla scheda sd e sul telefono siano avvenuti correttamente", ha sottolineato nel corso della requisitoria il sostituto procuratore generale militare, Francesco Ufilugelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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