In vista della richiesta di processo, la Procura di Milano ha chiuso il filone di inchiesta sul dissesto della società Visibilia - che si trova già amministrazione giudiziaria dopo il ricorso dei piccoli risparmiatori - nel quale risulta tra gli indagati anche Daniela Santanchè. Alla ministra del Turismo, presidente di Visibilia Editore fino al gennaio 2022, i pubblici ministeri Marina Gravina e Luigi Luzi, insieme all'aggiunto Laura Pedio, contestano il falso in bilancio. Oltre alla senatrice di Fratelli d'Italia, sono indagati - tra gli altri - anche la sorella Fiorella Garnero, la nipote Silvia Garner, il compagno Dimitri Kunz e l'ex compagno Canio Mazzaro.
Allo stesso tempo, tuttavia, l'accusa di bancarotta, che era contestata alla stessa esponente del governo Meloni - assieme a quella di falso in bilancio - "è stata stralciata dal procedimento principale poiché per nessuna delle società del gruppo Visibilia è nel frattempo intervenuta dichiarazione di insolvenza", ovvero non sono fallite. Questo elemento viene precisato dal procuratore di Milano Marcello Viola in una nota. Lo stralcio prelude infatti a una probabile richiesta di archiviazione per questa fattispecie reato.
Dopo diciotto mesi di inchieste (cominciate nel settembre 2022) i magistrati hanno notificato oggi la conclusione alla Santanchè, contestandole l'ipotesi di reato di falso in bilancio per quanto riguarda le comunicazioni 2016-2020 di Visibilia Editore spa. Si tratta della società quotata sul sistema multilaterale di negoziazione Euronext Growth Milan (organizzato e gestito da Borsa Italiana), della quale dal 2016 fino al 13 gennaio 2022 l'attuale esponente del governo Meloni era stata presidente - prima di venire sostituita dal compagno Dimitri Kunz - e nella quale aveva progressivamente diluito le quote, fino a scendere sotto il 5% appena prima di diventare ministra a fine ottobre 2022 e poi uscire del tutto.
Gli accertamenti sono stati supportati dalle consulenze firmate dal professore Nicola Pecchiari dell'Università Bocconi, già depositate nel procedimento civile promosso dai soci di minoranza della società quotata del gruppo Visibilia, capeggiati da Giuseppe Zeno. Questi, il 10 giugno del 2022, hanno denunciato "gravi irregolarità nella gestione" che avrebbero arrecato "danni alla società, al corretto funzionamento del mercato e agli azionisti". Un procedimento che si è chiuso con l'ispezione e l'amministrazione giudiziaria di Visibilia.
Nel mettere in fila queste presunte irregolarità, il consulente nominato dalla procuratrice aggiunta Laura Pedio e dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi parla di "una irreversibile crisi reddituale" della Visibilia Editore spa e della Visibilia Srl già al 31 dicembre 2016, oltre che "di un significativo deficit patrimoniale in capo alla concessionaria". Secondo Pecchiari, se le svalutazioni fossero state correttamente iscritte a bilancio, al 31 dicembre 2016, il patrimonio netto contabile di Visibilia Editore spa, secondo il consulente, sarebbe stato in deficit di oltre 4 milioni di euro.
Questo secondo filone d'indagine segue quello che, nelle scorse settimane, era stata definita la tranche di inchiesta, sempre condotta dal Nucleo di Polizia economico finanziaria della Gdf, in cui la senatrice di FdI è invece accusata di truffa aggravata all'Inps per la gestione
della cassa integrazione nel periodo del Covid. Per questo fatto, le opposizione avevano promosso una mozione di sfiducia individuale contro Santanchè, poi bocciata dalla Camera dei deputati otto giorni fa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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