Biden manda i soldati al confine col Messico e blinda le frontiere Usa

Le truppe evocate dal presidente degli Stati Uniti verranno inviate lungo il confine tra Stati Uniti e Messico, dove resteranno per un massimo di 90 giorni

Biden manda i soldati al confine col Messico e blinda le frontiere Usa
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Il presidente Usa Joe Biden starebbe programmando di inviare temporaneamente altri 1.500 soldati in servizio attivo lungo il confine che separa Stati Uniti e Messico, per aiutare la polizia di frontiera ad affrontare la temuta ondata di migranti in cerca di silo. La mossa, rivelata da tre dirigenti statunitensi, arriverebbe in vista della scadenza, l’11 maggio, del cosiddetto titolo 42, la legge che consente agli Usa di negare asilo e richieste di migrazione per motivi di salute pubblica, in questo caso il Covid. Una circostanza del genere potrebbe aumentare i flussi migratori, e Washington non ha alcuna intenzione di esserne travolta.

La mossa di Biden

Secondo quanto riportato dal sito Politico, come detto, molti alti funzionari statunitensi sostengono che la fine del titolo 42 possa invogliare più persone a cercare una vita migliore negli Usa e a presentarsi al confine tra Stati Uniti e Messico. Da qui, la decisione di Biden di inviare 1.500 soldati.

I membri del servizio, provenienti principalmente da reparti dell'esercito, non avranno un ruolo di polizia. Saranno armati per l'autodifesa, ma svolgeranno solo compiti amministrativi e di monitoraggio, liberando i funzionari della pattuglia di frontiera per elaborare le richieste di migranti. Le truppe aggiuntive verranno inviate per soddisfare una richiesta del dipartimento per la sicurezza interna, e colmeranno "lacune di capacità critiche", tra cui rilevamento e monitoraggio, immissione di dati e supporto del magazzino, ha spiegato un funzionario anonimo. Rimarranno lì per un massimo di 90 giorni, dopodiché i riservisti militari o gli appaltatori faranno il lavoro, hanno aggiunto altre fonti.

Nel caso in cui il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, dovesse approvare la richiesta ufficiale del dipartimento per la sicurezza interna, come previsto, i soldati si uniranno alle 2.500 truppe della Guardia Nazionale già attivate per assistere le forze dell'ordine al confine.

Cosa succede al confine tra Messico e Usa

Le truppe della Guardia Nazionale già al confine sono schierate in servizio attivo, e dunque la loro missione è finanziata dal governo federale e non dai rispettivi Stati. Il loro compito: assistere gli agenti di frontiera con il rilevamento e il monitoraggio.

Dal canto suo, Biden la scorsa settimana ha firmato un ordine esecutivo per autorizzare l'amministrazione a richiamare forze in servizio attivo per affrontare il traffico di droga al confine meridionale, essenzialmente pre-approvando la missione.

"Ci stiamo preparando a questa transizione da più di un anno e mezzo. Nonostante questi preparativi, prevediamo che gli incontri al nostro confine meridionale aumenteranno, poiché i contrabbandieri stanno cercando di trarre vantaggio da questo cambiamento e stanno già lavorando sodo diffondendo disinformazione sul fatto che il confine sarà aperto dopo quello", ha spiegato il segretario del dipartimento per la sicurezza interna, Alejandro Mayorkas.

"Gli incontri elevati metteranno a dura prova il nostro intero sistema, compresa la nostra forza lavoro dedicata ed eroica e le nostre comunità", ha quindi aggiunto Mayorkas.

La Casa Bianca ha intanto difeso la decisione dell'amministrazione americana di inviare 1500 soldati al confine sud con il Texas. "Inviare soldati - ha spiegato la portavoce, Karine Jean-Pierre -è una pratica comune. I soldati avranno compiti amministrativi".

I precedenti: da Bush a Trump

Certo è che in uno scenario del genere Biden rischia di trovarsi ad affrontare una situazione politicamente imbarazzante. Molti democratici avevano resistito ferocemente al dispiegamento di truppe in servizio attivo richiesto dall'amministrazione di Donald Trump, sempre per presidiare il confine tra Stati Uniti e Messico. Adesso, gli stessi dem si ritroverebbero con un presidente, democratico, che adotterebbe la stessa soluzione precedentemente proposta dal tycoon.

Ricordiamo che, nel 2006, l'allora presidente George W. Bush dispiegò 6.000 soldati al confine, tra California, Arizona, New Mexico e Texas, per l'operazione Jump Start. Quattro anni dopo, Barack Obama e l'allora vicepresidente Biden hanno inviato fino a 1.200 soldati al confine durante l'operazione Phalanx.

Arriviamo così al 2018, con Trump che ha inviato circa 2.

100 guardie nazionali a sud-ovest; guardie rimaste per lo più a miglia di distanza dal confine, svolgendo in gran parte compiti di supporto per la pattuglia di frontiera degli Stati Uniti. Mesi dopo, pochi giorni prima delle elezioni di metà mandato, lo stesso Trump ha dispiegato altri 5.200 soldati per fortificare il confine, scatenando la reazione di ex funzionari militari e democratici.

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