Abbandona la chat aziendale di WhatsApp: licenziato

Si rifiuta di inviare foto e video e partecipare alla chat aziendale abbandonando il gruppo di WhatsApp: i vertici dell'azienda licenziano lavoratore di un ospedale di Cadice. Ecco cosa è successo e la difesa dei sindacati

Abbandona la chat aziendale di WhatsApp: licenziato
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Nell'era dell'iperconnessione e della messaggistica istantanea diventa molto importante stare attenti anche a cosa succede nelle chat lavorative. In ballo potrebbe esserci il posto di lavoro: una storia incredibile arriva dalla Spagna, precisamente da Cadice, città dell'Andalusia, dove un uomo che lavora (lavorava) nell'ospedale cittadino "Puerta del Mar" è stato licenziato dalla sua azienda perché, stanco delle notifiche, ha abbandonato la chat di WhatsApp dell'azienda.

L'accusa del datore di lavoro

L'uomo, senza immaginare minimamente cosa gli sarebbe accaduto da lì a pochi giorni, ha deciso di lasciare quella chat di gruppo dove, con i suoi colleghi, riceveva notifiche lavorative relative anche ai turni in ospedale. La notizia è stata riportata dal quotidiana spagnolo La Vanguardia: il dipendente sarebbe stato stufo di ricevere continue notifiche commettendo una leggerezza che gli è costata molto cara. L'azienda, invece, ha risposto che quella chat fosse molto importante per organizzare il lavoro collettivo e perché tutti dovessero essere a conoscenza dei turni propri e dei colleghi, motivo per il quale era indispensabile dare un'occhiata quando necessario.

La difesa del licenziato

La persona allontanata, invece, non la pensa così sostenendo che quella chat fosse diventata una specie di strumento di controllo con il quale tutti i dipendenti erano obbligati a inviare foto e video per dimostrare le attività svolte durante la giornata. Insomma, era come avere addosso l'occhio puntato del grande fratello ogni giorno e tutti i giorni diventando insostenibile per il lavoratore in questione che ha deciso di dire basta. Nonostante i numerosi inviti dell'azienda, il lavoratore si è rifiutato di tornare sui propri passi: secondo alcune fonti, prima del licenziamento, il dipendente sarebbe stato convocato dai superiori per avere spiegazioni sul proprio comportamento.

La difesa del sindacato

In ogni caso, l'azienda non è tornata sui propri passi decidendo di allontarlo definitivamente e senza ripensamenti: l'uomo ha deciso quindi di rivolgersi al sindacato Cgt (Confederazione generale del lavoro) per rivendicare i propri diritti. Stando a quanto riportato dal quotidiano spagnolo, il sindacato gli avrebbe dato ragione spiegando che la maniera in cui l'azienda gestiva la chat su WhatsApp era una chiara violazione della privacy dei lavoratori sia per quanto riguarda i dati personali ma anche per la garanzia dei diritti digitali.

Non è finita qui, perché ogni lavoratore ha diritto alla cosiddetta "disconnessione digitale" che, in questo caso, era negata di default a chiunque volesse prendere la decisione di non ricevere le notifiche sul proprio telefonino. Anche altri sindacati nonché la direzione dell'ospedale di Puerta del Mar hanno chiesto la piena re-integrazione del lavoratore.

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