Vietata la voce delle donne in pubblico: l'ultimo sfregio dei talebani in Afghanistan

Approvate nuove leggi draconiane per "combattere il vizio e promuovere la virtù": vietato alle donne guardare gli uomini a cui non sono legate da vincoli di sangue o di matrimonio e viceversa

Vietata la voce delle donne in pubblico: l'ultimo sfregio dei talebani in Afghanistan
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Tempi duri, durissimi per le donne in Afghanistan: il regresso all’oscurantismo è stato completato. Da tre anni al potere, i talebani hanno approvato nuove leggi draconiane per"combattere il vizio e promuovere la virtù": in base a quanto previsto, la guida suprema Hibatullah Akhundzada ha vietato la voce e il volto scoperto delle donne in pubblico. Contenute in un documento di 114 pagine e 35 articoli, le leggi riguardano vari aspetti della vita quotidiani come i trasporti pubblici, la musica e le celebrazioni, e colpiscono principalmente le donne.

Tra le nuove regole, l’articolo 13 afferma che le donne sono obbligate a velare i propri corpi in ogni momento in pubblico. Ma non solo: per evitare tentazioni è necessaria una copertura per il viso. Gli abiti non devono essere sottili, attillati o corti. Le donne sono inoltre obbligate a coprirsi di fronte a donne e uomini non musulmani per evitare di essere “corrotte”. La voce di una donna è considerata intima e quindi non dovrebbe essere ascoltata mentre canta, recita o legge ad alta voce in pubblico. È vietato alle donne guardare uomini con cui non sono imparentate per sangue o matrimonio e viceversa.

"Inshallah vi assicuriamo che questa legge islamica sarà di grande aiuto nella promozione della virtù e nell'eliminazione del vizio", le parole del portavoce del ministero Maulvi Abdul Ghafar Farooq riportate dalla Cnn. L’articolo 17 vieta la pubblicazione di immagini di esseri viventi, mentre l’articolo 19 mette un freno alla riproduzione di musica, al trasporto di viaggiatrici sole e alla mescolanza di uomini e donne non imparentati tra di loro. Passeggeri e autisti sono inoltre obbligati a recitare le preghiere in orari prestabiliti. Il sito internet del ministero istituito dai talebani subito dopo la riconquista dell’Afghanistan rende noto che la promozione della virtù include la preghiera, l'allineamento del carattere e del comportamento dei musulmani alla legge islamica, l'incoraggiamento delle donne a indossare l'hijab e l'invito a rispettare i cinque pilastri dell'Islam.

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato a luglio, il ministero sta contribuendo a un clima di paura e intimidazione tra gli afghani attraverso editti e metodi utilizzati per farli rispettare.

Secondo le autorità, il ruolo del ministero si sta espandendo in altre aree della vita pubblica, tra cui il monitoraggio dei media e l'eradicazione della tossicodipendenza. Oggi una nuova conferma di questa pericolosa deriva in Afghanistan.

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