"Assaltato l'Ufficio per i diritti umani". L'Onu sotto attacco degli Houthi in Yemen

Secondo la ricostruzione ufficiale, i ribelli si sono presentati all'Ufficio e hanno preteso la consegna di tutti i beni, comprese le chiavi della struttura

"Assaltato l'Ufficio per i diritti umani". L'Onu sotto attacco degli Houthi in Yemen
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Le Nazioni Unite sono sotto attacco in Yemen. L’Alto commissario Onu per i diritti umani Volker Türk ha denunciato un assalto degli Houthi, i ribelli supportati dall’Iran, alla sede dell’Ufficio per i diritti umani dell’Organizzazione a Sana’a, la capitale del Paese da anni in mano ai terroristi.

Entrare senza autorizzazione in un ufficio dell'Onu e appropriarsi con la forza di beni e documenti è assolutamente incompatibile con i privilegi e le immunità di cui godono le Nazioni Unite”, ha affermato Türk in una dichiarazione. “Si tratta anche in un grave attacco alla capacità dell'Onu di svolgere il suo mandato, anche quello relativo alla promozione e alla protezione dei diritti umani”. Il diplomatico austriaco ha sottolineato che gli Houthi “devono abbandonare i locali e riconsegnare immediatamente tutti i beni”.

Il fatto risale al 3 agosto. Secondo quanto ricostruito da una nota, i ribelli hanno inviato una “delegazione” nell’ufficio di San’a, “costringendo il personale locale” dell’Onu a “consegnare gli averi, compresi documenti, mobili e mezzi”, oltre alle chiavi dell’ufficio. Türk ha chiesto “il rilascio immediato e senza condizioni” di tutto il personale delle Nazioni Unite trattenuto. “È cruciale che le autorità di fatto rispettino le Nazioni Unite e la loro indipendenza, liberino immediatamente tutto il personale dell'Onu arrestato e creino le condizioni necessarie affinché il mio ufficio e altre agenzie Onu possano continuare il lavoro fondamentale a favore della popolazione dello Yemen senza minacce né ostacoli”, ha concluso l'Alto commissario.

Questo episodio è l’ultimo di una lunga serie di azioni del gruppo terroristico rivolto contro organizzazioni internazionali. Il 6 e il 7 giugno, i ribelli yemeniti hanno arrestato 13 persone dello staff dell’Onu, insieme a oltre 50 operatori di diverse Ong e a un dipendente di un’ambasciata. Altri due impiegati delle Nazioni Unite sono trattenuti rispettivamente dal novembre del 2021 e dall’agosto del 2023. Alla luce di questi fatti, l’Alto commissariato aveva sospeso temporaneamente le sue attività a Sana’a e in altre zone controllate dagli Houti.

I ribelli yemeniti sono finiti sotto i riflettori della comunità internazionale dal novembre scorso, quando hanno annunciato il loro sostegno alla causa palestinese e hanno iniziato ad attaccare le navi mercantili civili in transito nel Mar Rosso.

In risposta, gli Usa e l’Unione europea hanno inviato nell’area delle task force navali. Il 20 luglio scorso, inoltre, caccia israeliani hanno bombardato il porto di Hodeida come ritorsione dopo che gli Houthi avevano lanciato un drone contro Tel Aviv.

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