Assalto al Congresso: Trump a processo il 4 marzo

Il tycoon deve rispondere dell'accusa di aver tentato di sovvertire i risultati delle elezioni presidenziali del 2020

Assalto al Congresso: Trump a processo il 4 marzo
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Il processo penale presso il tribunale federale di Washington D.C. che vede imputato l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per l'assalto a Capitol Hill avrà luogo il prossimo 4 marzo, vigilia del Super Tuesday nelle primarie per la Casa Bianca: questo quanto stabilito dal giudice federale Tanya Chutkan - nominata nel 2014 da Barack Obama - che presiede il caso. Il tycoon deve rispondere dell'accusa di aver tentato di sovvertire i risultati delle elezioni presidenziali del 2020.

Processo a Trump fissato per il 4 marzo

Chiamata a presiedere il procedimento, la giudice Chutkan ha scelto la data del 4 marzo 2024 mediando tra la proposta del procuratore speciale Jack Smith - voleva il via al processo il 2 gennaio 2024 - e la scadenza dell'aprile 2026 rivendicata dai legali di Trump. Appuntamento al culmine della stagione delle primarie repubblicane: "Il signor Trump, come ogni imputato, dovrà far sì che la data del processo vada bene indipendentemente dal suo programma elettorale", la sottolineatura della giudice.

"Gli eventi che hanno dato origine a questo caso si sono verificati tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021. Proporre di iniziare il processo più di cinque anni dopo pone il rischio che i testimoni non siano più disponibili o che la loro memoria possa sbiadire", ha aggiunto Chutkan, come riporta il Guardian: "La mia preoccupazione principale, come in ogni processo, è l'interesse della giustizia e di aver bilanciato il diritto dell'imputato a preparasi adeguatamente".

Ad inizio agosto, davanti al tribunale della corte federale del District of Columbia Trump si è dichiarato "non colpevole" riguardo alle accuse di aver utilizzato metodi illegali per rovesciare i risultati le presidenziali del 2020. Quattro i reati contestati: cospirazione per frodare gli Stati Uniti, associazione a delinquere per ostacolare un procedimento ufficiale, ostacolo e tentativo di ostacolare un procedimento ufficiale, cospirazione contro i diritti.

Secondo quanto ricostruito dall'accusa, Trump avrebbe incoraggiato la rivolta del 6 gennaio 2021 con sei co-cospiratori. Secondo i calcoli diffusi dall'ex presidente, rischierebbe fino a 561 anni di carcere. Già ad inizio mese, il tycoon non aveva utilizzato mezzi termini, parlando apertamente di "caccia alle streghe" dei democratici: "Mi serve un'altra incriminazione per assicurarmi la vittoria".

Trump aveva poi evidenziato di dover essere arrestato “per aver contestato un'elezione corrotta, truccata e rubata”: "Questa è una giornata molto triste per l'America, è una persecuzione di un oppositore politico".

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