Attentato a Bruxelles, spunta la pista parigina: arrestati due complici

I due sono stati incriminati per associazione terroristica criminale e complicità nell'omicidio in relazione ad un'impresa terroristica. Proseguono le indagini per chiarire i legami con Abdesalem Lassoued

Attentato a Bruxelles, spunta la pista parigina: arrestati due complici
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Due uomini residenti nella regione di Parigi sono stati incriminati da un giudice in quanto “probabilmente legati" ad Abdesalem Lassoued, l’autore dell’attentato commesso il 16 ottobre a Bruxelles. Questo quanto confermato dalla Procura nazionale antiterrorismo (Pnat) all'Agence France-Presse. I due sospetti si sono presentati lunedì davanti al giudice istruttore e sono stati incriminati per associazione terroristica criminale e complicità nell'omicidio in relazione ad un'impresa terroristica. Attualmente sono in custodia cautelare, ma proseguono le indagini per chiarire i legami con Lassoued, il 45enne tunisino radicalizzato che ha ucciso a sangue freddo due cittadini svedesi.

Secondo quanto ricostruito dalla stampa transalpina, i due uomini sono stati arrestati giovedì insieme ad altre due persone, poi rilasciate dal Pnat. Le autorità proveranno a capire il tipo di relazione tra l’attentatore e i suoi due complici (le generalità al momento non sono state rese note). A proposito di possibili complici, i carabinieri del Ros – insieme alla Digos e all’autorità giudiziaria di Bologna – hanno ricostruito il percorso fatto in Italia da Lassoued con l’obiettivo di risalire alla potenziale rete di conoscenze. Per il momento non sono stati resi noti ulteriori dettagli.

Lassoued era evaso da una prigione tunisina dove stava scontando una lunga condanna e i funzionari tunisini avevano chiesto la sua estradizione del Belgio a testimonianza della pericolosità. Le autorità belghe avevano ricevuto la richiesta di estradizione nell’agosto del 2022, ma non è stata trattata. Un errore monumentale che ha spinto il ministro della Giustizia, Vincent van Quickenborne, a presentare le sue dimissioni."La grave carenza di personale presso la procura di Bruxelles ha avuto un ruolo, ma... questo non lo giustifica", l’analisi del procuratore capo di Bruxelles, Tim De Wolf, rimarcando che il dossier sull’estradizione del terrorista probabilmente era stato dimenticato in uno schedario: "Nessuno dei colleghi coinvolti ricorda cosa ne è stato di questo specifico dossier un anno fa. Non c'è traccia che sia stato trattato".

Il documento menzionava soltanto l’evasione del carcere, sei settimane più tardi sono arrivati una serie di allegati di approfondimenti, ma il fascicolo è andato perduto. Nessuna spiegazione sulla pesante condanna a 26 anni di carcere ricevuta in patria, ma i media belgi hanno riferito che avrebbe commesso diversi omicidi. Attese conferme anche da questo fronte.

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