In Tunisia proseguono le tensioni a causa della presenza di tantissimi immigrati subsahariani che arrivano nel Paese di Kaïs Saïed, non tollerati dai locali perché accusati di creare caos e disordine, oltre che di aumentare la criminalità. Si sono spesso registrati scontri, soprattutto nelle città di partenza, non solo tra tunisini e subsahariani ma anche tra le diverse etnie di questi gruppi. Sono numerosi i casi di risse segnalati con machete e coltelli per la strada, niente che non si veda anche in Italia, per altro, e ora i tunisini chiedono che le loro città vengano liberate.
"È solo una sensazione di invasione...", si legge in un commento sarcastico sotto uno dei tanti video che arrivano da Lampedusa e che mostra un gruppo di migranti subsahariani. Anche in Tunisia, a quanto pare, esistono i buonisti e devono avere le stesse radici di quelli italiani, secondo i quali non è vero che esiste un'emergenza e che si tratta solamente di una "percezione". Eppure, i numeri parlano chiaro così come le immagini e non è solamente una questione di percezione. Dalla Tunisia, poi, fanno notare che nell'enorme presenza di migranti irregolari mancano le donne e i bambini: "Dove sono?". Anche questa è un'osservazione che viene spontanea da fare anche nel nostro Paese, dove sbarcano prevalentemente uomini giovani e forti. Spesso i buonisti paragonano i migranti del nord Africa con quelli ucraini e fanno leva su un presunto razzismo sistemico nelle differenze di trattamento, ma in quel caso ad arrivare furono soprattutto donne e bambini: gli uomini rimasero in Patria per combattere contro l'invasione. E molti di loro sono già rientrati nel loro Paese, nonostante tutto.
"Bambini e vecchi... Arrivano solo laureati in ogni ambito, soprattutto in crimine", evidenzia con amarezza un altro nordafricano, sottolineando indirettamente l'incremento della malavita nel Paese. Una situazione che è arrivata al limite e rischia di degenerare giorno dopo giorno. "Ecco l'Europa sotto la morsa dei barbari sanguinari che ogni anno arrivano per saccheggiarla, distruggerne la cultura e le consuetudine", si legge in un altro commento.
È evidente il sentimento di frustrazione, soprattutto per l'aumentata insicurezza nelle città tunisine, che è la stessa che si respira in Italia. La situazione dall'altra parte del mare è esplosiva tra pirati del mare e criminali che terrorizzano le strade. I tunisini hanno iniziato a cercare vendetta personale e nelle strade esplodono le proteste.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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