Un "numero significativo" di civili e soldari israeliani (ma non solo) sono tenuti in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza. Le indiscrezioni di ieri sono state confermata dall'ala militare dei miliziani - le Brigate al Qassam: gli ostaggi sono tenuti nei tunnel dell'organizzazione e in"case sicure". Secondo quanto riferito da Al-Jazira, il gruppo palestinese renderà noto il numero di prigionieri "tra poche ore". Tra i piani di Hamas, quello di utilizzare gli ostaggi come pedina di scambio nella trattativa con Tel Aviv. Non solo cittadini israeliani tra i fermati. Secondo quanto reso noto dal ministero degli Esteri di Berlino, diversi cittadini tedeschi, con doppio passaporto anche israeliano, sono tra le persone rapite dai militanti di Hamas durante i raid."Per quanto ne sappiamo, sono tutti cittadini israeliani e tedeschi", ha aggiunto la fonte, senza specificare il numero preciso degli ostaggi coinvolti.
Nella giornata di sabato, subito dopo l'inizio dell'attacco, sono stati diffusi sui social network diversi video dei sequestri firmati dai miliziani palestinesi. Un video verificato della Bbc mostra un camion con a bordo civili israeliani che attraversa la folla nella Striscia di Gaza. Un'altra clip mostra una donna scalza trascinata dal retro di un camion con le mani inseguinate legate dietro la schiena. Molti ostaggi sono stati prelevati ad un rave party, per celebrare la festa di Sukkot, vicino al kibbutz di Rèim.
Testimoni hanno riferito ai media israeliani che i miliziani di Hamas hanno iniziato a sparare sui partecipanti, molti dei quali risultano ancora dispersi. Molti israeliani, parenti degli ostaggi, hanno denunciato "un senso di abbandono" da parte delle autorità. Tra questi Ora Kuperstein: la sua famiglia è in cerca del nipote Bar, 21 anni, che era al lavoro alla festa ed è stato rapito."Nessuno ci ha detto nulla. Nessuno ci sta aiutando. È il caos", le sue parole a Channel 12. Altra testimonianza quella di Moshe Or: secondo l'uomo, la moglie Noa Argamani e il fratello sarebbero stati rapiti al party e portati via da due uomini a bordo di una motocicletta. "Ho visto Noa nel video spaventata e spaventata, non riesco a immaginare cosa le sia passato per la mente. Urlava in preda al panico su una motocicletta", le sue parole riportate dalla Bbc.
Una donna ha raccontato sui sociale che la nonna di 85 anni è stata rapita dai miliziani: "Questa è mia nonna ed è stata catturata e portata a Gaza", ha postato Adva Adar spiegando che "il suo nome è Yaffa Adar ed ha 85 anni". Secondo quanto si è appreso l'anziana era in uno dei kibbutz assaltati da Hamas.
Sui social è stato condiviso l'appello di una donna tedesca, Ricarda Lauk, che vive in Israele e la cui figlia è stata rapita dai miliziani di Hamas: "Mia figlia, Shani Nicole, cittadina tedesca, è stata rapita da Hamas mentre partecipava con un gruppo di turisti a una festa nel sud di Israele. Mi è stato inviato un video dove ho potuto riconoscere mia figlia in una automobile, priva di coscienza, insieme a un gruppo di palestinesi, mentre attraversava le strade di Gaza". Secondo quanto riferito dallo zio Winfried Gehr alla Bild, Nicole e il suo fidanzato avevano partecipato a un festival musicale in un kibbutz.
La tragedia al rave party è stata ricostruita dalla giovane israeliana Gili Yoskovich, tra le sopravvissute alla violenza di Hamas: "Erano dappertutto, con armi automatiche. Erano in piedi accanto alle auto e cominciavano a sparare e mi sono accorta che era facilissimo restare uccisi, perché tutti stavano scappando in tutte le direzioni. I terroristi arrivavano da cinque direzioni e quindi non sapevamo se scappare per di qui o per di là, quindi siamo saliti in macchina e abbiamo guidato per un pò. Qualcuno sparava verso di me, quindi sono scesa e mi sono messa a correre. Ho visto un terreno con degli alberi di pomelo e sono andata lì".
La ragazza ha proseguito ai microfoni della Bbc: "Quindi stavo in mezzo a un frutteto ed ero sdraiata a terra, sotto l'albero. Erano tutti intorno. Andavano di albero in albero, sparando, dappertutto, da due lati. Ho visto persone venire uccise tutt'intorno. Ma ero silenziosissima. Non piangevo. Non facevo nulla. Ma respiravo. 'Ok', mi sono detta, 'forse morirò. E' Ok, respira soltanto, chiudi gli occhi', perché sentivo spari da tutte le parti, anche molto vicino. Poi ho sentito che i terroristi aprivano un furgoncino e tiravano fuori altre armi. Sono stati lì per tre ore".
L'esercito israeliano ha istituito una unità di crisi dedicata alla raccolta di informazioni "accurate" sugli ostaggi in mano ad Hamas a Gaza di cui ancora non si conosce il numero esatto. A capo della struttura è stato posto il generale Lior Carmeli. Secondo l'esercito, l'unità dovrà approntare "un quadro situazionale" per la localizzazione degli ostaggi.
Alcune famiglie avrebbero già ricevuto messaggi sui loro cari. In base alle ultime informazioni disponibili, le forze militari israeliane avrebbero liberato alcuni civili tenuti in ostaggio in due località nei pressi della Striscia di Gaza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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