"Attività criminali". Durov incriminato e rilasciato su cauzione: non potrà lasciare la Francia

L'ad, arrestato sabato con l'accusa di dodici reati legati alla criminalità organizzata e incriminato, verserà 5 milioni di euro per uscire di prigione

"Attività criminali". Durov incriminato e rilasciato su cauzione: non potrà lasciare la Francia
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Nuovi aggiornamenti sul caso di Pavel Durov, l’amministratore delegato di Telegram arrestato quattro giorni fa all’aeroporto Le Bourget, a Parigi, nell’ambito di una inchiesta giudiziaria su 12 presunte violazioni penali. Il miliardario franco-russo è stato rilasciato con libertà condizionata dal Tribunale di Parigi, che in base alle indagini preliminari lo ha ritenuto responsabile di aver consentito attività criminali attraverso la sua piattaforma. All’imprenditore è stata concessa la libertà condizionale dietro una cauzione di 5milioni di euro e a condizione che si presenti due volte a settimana in una stazione di polizia e rimanga in Francia.

Oltre ai 12 reati già ipotizzati, secondo quanto reso noto da AFP, citando fonti vicine al caso, l’imprenditore trentanovenne sarebbe anche indagato per“gravi violenze” nei confronti di uno dei suoi figli. Il dossier è stato aperto dall'Ofmin, agenzia di polizia francese creata l'anno scorso per prevenire la violenza contro i minori. In base alle prime informazioni a disposizione, le violenze sarebbero state perpetrate quando il piccolo, nato nel 2017, frequentava la scuola a Parigi. Il minore attualmente vive in Svizzera con la madre - le cui generalità non sono state rese note - che ha presentato una denuncia nel 2023 per violenze.

Scaduti i termini del fermo, Durov era stato trasferito nel pomeriggio al Palazzo di Giustizia a Parigi. Come anticipato, Durov è accusato di 12 reati, che includono l'utilizzo della sua piattaforma per materiale pedopornografico e traffico di droga, frode e favoreggiamento di operazioni di criminalità organizzata. Inoltre, la società è stata accusata di non aver condiviso informazioni e documenti con gli investigatori quando richiesto dalla legge.

Ma non è tutto. Oltre a Pavel Durov, nel mirino delle autorità francesi è finito anche il fratello nonché co-fondatore dell'app, Nikolai. Secondo Politico, i mandati nei confronti dei due fratelli risalgono al 25 marzo. Un aggiornamento importante, che contraddice le informazioni rese note dalla stampa francese, secondo cui l’indagine era stata aperta solo lo scorso luglio.

I mandati nei confronti dei fratelli Durov sono stati emessi dopo che Telegram non ha fornito risposte a una richiesta delle autorità di identificare un utente della piattaforma. Nel documento citato da Politico, viene inoltre evidenziata la"cooperazione quasi inesistente di Telegram" con le autorità francesi ed europee in altri casi.

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