Sono piccolissimi, pesano poco più di 30 grammi e hanno le stesse dimensioni di una libellula. I micro droni Black Hornet, dotati di fotocamere e capacità autonome, vengono solitamente utilizzati per effettuare efficaci operazioni d'intelligence oltre le linee nemiche. Hanno riscontrato un grande in successo in Ucraina, dove le forze armate di Kiev li impiegano per monitorare le mosse dei russi. Gli ucraini hanno ricevuto questi micro velivoli senza pilota la scorsa estate dagli Stati Uniti, insieme a missili e veicoli blindati.
I nano droni Stealth usati da Kiev
I Black Hornet sono stati sviluppati dalla norvegese Prox Dynamics AS, ora acquisita dalla statunitense Teledyne FLIR Defense, a sua volta parte di Teledyne Technologies. Il Black Hornet Personal Reconnaissance System è progettato per essere indossato dai soldati. Il sistema in sé include uno schermo e una custodia separata contenente due droni e un controller simile a un joystick. I droni possono volare fino a 25 minuti, circa lo stesso tempo necessario per ricaricarsi.
Il sistema pesa 1,3 chilogrammi, mentre i singoli droni pesano, come detto, circa 33 grammi. Gli Uav possono contare su telecamere miniaturizzate e sono in grado di avvicinarsi alle posizioni nemiche senza essere visti o sentiti, e trasmettere video a risoluzione relativamente bassa di 640 x 480 pixel alle truppe dislocate fino a 2 chilometri di distanza.
Questi "calabroni" sono anche capaci di scattare e trasmettere foto di 1.600 x 1.200 pixel, oltre ad essere dotati di immagini termiche di base per aiutare a identificare le posizioni nemiche di notte. Le ultime versioni non contegono alcuna memoria digitale a bordo, un'accortezza presa per eliminare il rischio che il materiale possa finire nelle mani del nemico nel caso in cui il velivolo dovesse esser catturato. I prezzi riportati per le attuali versioni dei micro droni variano da modello a modello. In media, ciascuna unità costa più di 100mila dollari. Calcolatrice alla mano, quanto una Porsche.
Il segreto dei Black Hornet
La loro storia affonda le radici nel 2009, quando sono stati presentati per la prima volta. Nel 2011, l’esercito britannico li avrebbe usati in Afghanistan con il nome di PD-100. All'epoca erano realizzati dall'azienda norvegese Prox Dynamics, poi confluita nel 2016 nell'alveo statunitense di Teledyne Technologies.
Ma perché questi strumenti sono così preziosi? A causa della loro tecnologia. I Black Hornet sono infatti elicotteri e non quadricotteri, e, tra gli altri vantaggi, hanno autonomie di volo superiori rispetto alle loro alternative. Possono inoltre essere controllati in maniera più semplice, e non a caso risultano essere relativamente stabili. Come abbiamo visto, il risvolto negativo sta tutto nel loro prezzo estremamente elevato. Non solo: le versioni più recenti e più pesanti dell'Uav in questione sono in grado di resistere a raffiche di vento fino a 28 chilometri all'ora, ma venti forti e sostenuti potrebbero ridurne l'efficienza.
Data la portata e l’ottica
limitata, i nano droni sono di scarsa utilità negli scontri di artiglieria a lungo raggio, ma possono essere uno strumento valido se usato da gruppi operativi speciali furtivi o in situazioni di combattimento urbano ravvicinato.
Black Hornet Nano military micro UAV in the arms of the Ukrainian fighters of the KRAKEN special unit.https://t.co/PCtpbmyf9y pic.twitter.com/zNJuqJEqLd
— Special Kherson Cat (@bayraktar_1love) August 8, 2023
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