Dal campo profughi di Gaza ai lussuosi hotel di Doha: così Ismail Haniyeh diventò leader di Hamas

La vita di Haniyeh è contrassegnata da un'intensa lotta contro Israele. Ha vissuto in Libano fino al 1992, quando ha scelto di rientrare a Gaza scalando i ranghi di Hamas fino a diventare il leader dell’ufficio politico del gruppo

Dal campo profughi di Gaza ai lussuosi hotel di Doha: così Ismail Haniyeh diventò leader di Hamas
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Era raffigurato, insieme all'intera leadership di Hamas, in un poster che il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, aveva appeso sul muro del suo ufficio di Tel Aviv dopo l'attacco del 7 ottobre da parte del gruppo filo palestinese. Chissà se adesso che Ismail Haniyeh è stato ucciso in un raid missilistico a Teheran, qualche assistente di Gallant non abbia disegnato una x sulla suo volto. Impossibile saperlo, come non vi è conferma alcuna in merito alla veridicità della storia del manifesto del ministro israeliano scritta da qualche giornale. La grande certezza, tuttavia, è che il capo supremo di Hamas è stato neutralizzato. Quell'Haniyeh che, insieme alla famiglia, aveva lasciato la sua casa nel campo profughi di Al-Shati a Gaza un paio di anni fa per trasferirsi in lussuosi hotel di Doha. E che fino a poche ore fa si trovava in Iran, vivo e vegeto, dove stava partecipando all'insediamento del nuovo presidente iraniano, Masoud Pezeshkian.

Chi era il leader di Hamas

La vita di Haniyeh è contrassegnata da un'intensa lotta contro Israele, costatagli tre anni di carcere durante la prima Intifada. Ha vissuto in Libano fino al 1992, quando ha scelto di rientrare a Gaza scalando i ranghi di Hamas fino, siamo nel 2017, a diventare il leader dell’ufficio politico del gruppo.

Haniyeh era visto come il capo assoluto di Hamas, anche se non era chiaro quanta autorità potesse esercitare a Gaza. Come Yahya Sinwar, il leader di Hamas nella Striscia, è stato coinvolto nelle operazioni radicali del movimento alla fine degli anni Ottanta ed è stato arrestato diverse volte dagli israeliani.

Dopo essere stato rilasciato dalla prigione nel 1992, Israele pensò bene di esiliarlo, insieme a un gruppo di altri leader di Hamas, in una terra di nessuno nel Libano meridionale. Un anno dopo, tornò a Gaza. La sua rapida ascesa all'interno di Hamas è iniziata dopo che fu scelto per dirigere l'ufficio del leader spirituale del movimento, Sheikh Shmed Yassin, nel 1997. Sheikh Yassin, tetraplegico e quasi cieco, sarebbe poi stato ucciso da un attacco israeliano nel marzo 2004.

L'ascesa di Haniyeh

Nel 2006, quando l'Autorità Nazionale Palestinese tenne elezioni parlamentari in Cisgiordania e a Gaza, Haniyeh era leader parlamentare di Hamas. Condusse il gruppo islamista a una sorprendente vittoria e divenne il "Primo Ministro dello Stato di Palestina". Ma i finanziatori dell'Autorità Nazionale Palestinese in Occidente rifiutarono di accettare un governo guidato da Hamas. E così anche Israele. E pure Fatah, il partito del Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas, fu sconvolto da un simile esito.

Con l'emergere delle tensioni tra Fatah e Hamas, Abbas sciolse il governo del gruppo guidato da Haniyeh nel 2007. Quest'ultimo non accettò la decisione e continuò a governare da Gaza, la sua roccaforte, mentre Fatah gestiva l'Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania. Haniyeh si è dimesso da leader di Hamas a Gaza nel 2017, aprendo la strada all'ascesa del citato Sinwar.

Nello stesso anno, Haniyeh è stato nominato presidente dell'ufficio

politico di Hamas, subentrando a Khaled Meshal. Nel 2018, si è trasferito in Qatar e ha aperto un ufficio a Doha. Da qui ha guidato le operazioni politiche del gruppo, fino alla sua morte avvenuta a Teheran.

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