Lo hanno soprannominato il "fantasma di Gaza" perché pochi hanno contatti diretti con lui al punto che esiste persino chi dubita sulla sua reale identità. È anche il nemico pubblico numero uno di Israele, che nel corso dell'ultimo ventennio ha più volte tentato di ucciderlo senza mai riuscirci. Si chiama Mohammad Deif e in queste ore è finito nuovamente sotto la luce dei riflettori. Impossibile che non accadesse, visto che stiamo parlando del comandante militare di Hamas. Lo stesso che sabato scorso ha annunciato l'inizio di un'operazione militare senza precedenti contro lo Stato israeliano. Durante la controffensiva israeliana nella Striscia di Gaza, pare che la sua casa sia stata distrutta. Nella deflagrazione, hanno spiegato fonti palestinesi, avrebbero perso la vita il fratello e altri membri della sua famiglia, compresi il figlio e la nipote. Altri parenti sarebbero intrappolati tra le rovine dell'edificio. Di Deif non si hanno però notizie.
L'identikit di Mohammad Deif
Partiamo dal nome: Mohammad Deif. Impossibile sapere se questo sia il suo vero nome. Alcuni sostengono che sia nato come Mohammed al-Masri e che abbia assunto l'attuale nome di battaglia da un personaggio che aveva interpretato a teatro ai tempi dell'università. Certo è, invece, che Deif è la mente della strategia del lancio di razzi contro Israele, nonché della costruzione dei tunnel per infiltrare uomini e armi.
Viene descritto come il più inflessibile oppositore al cessate il fuoco con Israele e, come detto, ha rischiato di essere eliminato dai suoi nemici in svariate circostanze. In un raid nel 2014 ha perso la moglie e il figlio di sette mesi, mentre il più recente tentativo (conosciuto) di eliminarlo risale all'operazione Guardiano delle Mura nel 2021.
Il fantasma di Gaza
Deif, o chi per lui, è un fantasma. La sua ultima foto risale addirittura al 2001, 22 anni fa, quando fu rilasciato da un carcere dell'Anp (Autorità nazionale palestinese). Sappiamo però che è nato a Khan Younis più o meno 60 anni fa. E che da giovane ha frequentato la facoltà di Scienze all'Università islamica di Gaza, amava molto fare l'attore e aveva persino fondato un gruppo chiamato "The Returners" (coloro che tornano), in riferimento al desiderio dei palestinesi di tornare nella terra in cui vivevano prima della nascita dello Stato di Israele.
È quindi diventato un militante di Hamas - dopo l'iniziazione con la Fratellanza musulmana, di cui il movimento di resistenza islamico è una costola - prestando il proprio volto nei video di propaganda del gruppo. Nel 1990 subisce il primo arresto dagli israeliani, che però lo rilasciano dopo poco. Da quel momento in poi inizia a partecipare attivamente alla creazione delle Brigate al-Qassam, dimostrando un'abilità particolare con le armi, in particolare con razzi e bombe.
Il nemico pubblico numero uno di Israele
Nel 1996, Deif assume un ruolo sempre più centrale nell'ideazione degli attacchi contro il "nemico sionista". Sparisce quindi dalla circolazione, ma nel 2002 riappare come leader del braccio armato di Hamas, diventando, secondo l'intelligence israeliana, la mente di tutti i più sanguinosi attentati suicidi contro autobus e ristoranti israeliani degli anni Duemila.
In quel periodo il fantasma di Gaza sopravvive a numerosi tentativi di ucciderlo, che lo avrebbero lasciato cieco da un occhio e su una sedia a rotelle. I palestinesi lo considerano un eroe, anche per il suo stile di vita frugale.
Sembra che Deif mantenga un basso profilo e viva nascosto tra la gente, muovendosi con diverse identità e passaporti. Finora è riuscito a sempre a farla franca ma il cerchio attorno a lui potrebbe stringersi sempre di più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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