"Chi supporta Israele è estremista". L'odio per lo Stato ebraico si fa strada nella polizia inglese

Amina Ahmed, "leadership coordinator" di Scotland Yard, è indagata per un commento scritto sulla sua pagina Linkedin in cui ha indicato i sostenitori di Tel Aviv come terroristi

"Chi supporta Israele è estremista". L'odio per lo Stato ebraico si fa strada nella polizia inglese
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L'antisemitismo e l'odio per Israele sta contaminando anche gli organi di polizia. Le autorità londinesi hanno avviato le indagini su Amina Ahmed, impiegata a Scotland Yard con il ruolo di leadership coordinator, che ha puntato il dito contro coloro che supportano Israele definendoli dei terroristi.

A questo punto, credo che chiunque sia d’accordo con la guerra a Gaza debba essere additato come islamofobo e incitatore di odio contro i musulmani”, ha scritto la donna sulla sua pagina Linkedin, ora inaccessibile. “Dovrebbero essere indagati per estremismo. Non so se l’antiterrorismo deciderà di agire in modo giusto e proporzionato e trattare i sostenitori delle Idf come estremisti”. Parole, queste, che suonano come paradossali considerando le azioni di stampo marcatamente terroristico compiute da Hamas il 7 ottobre, l'allerta per possibili attentati di matrice islamica e i sempre più numerosi episodi di antisemitismo. Un portavoce della polizia metropolitana di Londra ha dichiarato che “siamo a conoscenza di questo post che circola sui social media e lo stiamo esaminando”.

Messaggio antisemita

La notizia è arrivata pochi giorni dopo il licenziamento di un consulente delle forze dell’ordine londinesi, Attiq Malik, per le sue “apparenti posizioni antisemite”. L’uomo era il presidente del London Community Forum, un organo consultivo strategico per la definizione delle procedure e delle politiche di Scotland Yard. La polizia ha deciso di “cessare immediatamente” la collaborazione con Malik dopo la scoperta di filmati risalenti al 2021, in cui l’ex consulente orchestrava lo slogan “Dal fiume al mare”, considerato un appello alla distruzione di Israele.

La presenza di soggetti del genere nei settori di supporto alle forze dell’ordine è un segnale inquietante dell’alto livello di penetrazione raggiunto dall’antisemitismo nel corso degli anni e che solo dallo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas è tornato a mostrarsi con un’intensità allarmante. In Europa e negli Stati Uniti, si sono moltiplicate esponenzialmente le azioni intimidatorie e le violenze ai danni delle varie comunità ebraiche. Tra gli atti più eclatanti, vi sono l’accoltellamento di una 30enne ebrea a Lione, la comparsa di una sessantina di stelle di David a Parigi e il rogo del cimitero ebraico di Vienna.

A questo clima di tensione e paura hanno contribuito anche le continue manifestazioni in

favore della Palestina o di Hamas da cui si sono spesso levati slogan antisemiti e sostenitori della distruzione dello Stato ebraico, con tanto di cartelli che paragonavano lo Stato ebraico ai nazisti e bandiere talebane.

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