I punti chiave
I pubblici ministeri spagnoli hanno chiesto l'emissione di un nuovo mandato d'arresto internazionale contro i leader dell'indipendenza catalana, Carles Puigdemont e Toni Comín, settimane dopo che un alto tribunale dell'Ue li aveva privati dell'immunità del Parlamento europeo. "Un giorno sei decisivo per formare un governo in Spagna, il giorno dopo la Spagna ordina il tuo arresto", ha scritto su Twitter Puigdemont, leader di Junts, commentando la decisione dell'Ufficio del Procuratore della Corte Suprema, che ha chiesto al giudice istruttore Pablo Llarena di emettere mandati di cattura internazionali contro di lui e l'ex ministro Comin.
Puigdemont nell'occhio del ciclone
Puigdemont doveva essere la variabile impazzita, la chiave di volta che avrebbe potuto risolvere l'impasse figlia delle ultime elezioni. La situazione è però ben diversa, come ha sintetizzato il suo assistente, Aliex Sarri i Camarg: "Il procuratore della Corte suprema spagnola (che dipende dal governo spagnolo) ha chiesto al giudice Llarena di emettere un mandato d'arresto europeo per estradare e imprigionare l'ex presidente catalano in esilio ed eurodeputato Carles Puigdemont e l'eurodeputato Toni Comin. Questo è il vero dialogo di Pedro Sanchez".
Come ha sottolineato il sito Politico, Puigdemont può sempre presentare ricorso contro tale sentenza alla Corte di giustizia dell'Unione europea, cosa che ha detto che intende fare. I media spagnoli hanno tuttavia riferito che una simile mossa non causerebbe la sospensione della sentenza.
La richiesta dei pubblici ministeri è arrivata all'indomani di un'elezione spagnola nazionale che potrebbe trasformare Puigdemont e il suo partito Junts come in possibili aghi della bilancia. Il Partito Popolare di centrodestra ha ottenuto il maggior numero di voti, ma non ha ottenuto abbastanza seggi per formare un governo. Ciò significa che i socialisti del primo ministro Pedro Sánchez potrebbero governare, in caso di sostegno dei nazionalisti baschi e catalani, compreso Junts.
Cosa succede in Spagna
Alla vigilia del voto, Puigdemont, aveva escluso che i voti della sua coalizione Junts per Catalunya potessero andare al socialista Sanchez per aiutarlo a vincere le elezioni del 23 luglio. Al termine della tornata elettorale, si è poi fatta strada un'ipotesi clamorosa: quella della riconferma di Sanchez grazie al ruolo di Junts.
Il Partito Popolare, come detto, ha prevalso alle urne ma molto lontano dall'asticella della maggioranza assoluta e ben al di sotto delle aspettative che nutre da quando ha stravinto le elezioni comunali e regionali. Il Psoe, dal canto suo, ha resistito mostrando grande forza e migliorando anche il risultato ottenuto quattro anni fa. Sebbene Alberto Núñez Feijóo abbia vinto le elezioni, Sánchez potrebbe governare di nuovo formando una nuova alleanza contando sull'astensione di Junts.
Secondo quanto riferito da El Paìs, l'ex deputato di
En Comú Podem Jaume Asens starebbe già negoziando con l'ex presidente catalano Puigdemont per conto di Sumar e la vicepresidente Yolanda Díaz, per rendere possibile il rilancio del governo di coalizione.
One day you are decisive in order to form a Spanish government, the next day Spain orders your arrest. https://t.co/7e33rCzd6S
— krls.eth / Carles Puigdemont (@KRLS) July 24, 2023
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