La Cina muove navi e aerei da guerra: scatta al risposta allo Salaknib degli Usa

Le navi e gli aerei da guerra della Cina si sono avvicinati nei pressi della contesa Scarborough Shoal, nel Mar delle Filippine occidentale, sfidando a distanza i velivoli di Manila e Washington in azione nella regione

La Cina muove navi e aerei da guerra: scatta al risposta allo Salaknib degli Usa
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Le ultime esercitazioni congiunte tra Usa e Filippine hanno provocato una piccata risposta da parte di Pechino. Le navi e gli aerei da guerra del Dragone si sono infatti avvicinati nei pressi della contesa Scarborough Shoal, nel Mar delle Filippine occidentale, sfidando a distanza i velivoli di Manila e Washington in azione nella regione. L'episodio è inoltre inserito in un contesto molto particolare, visto che gli eserciti dei due Paesi alleati, Usa e Filippine, hanno lanciato le loro manovre militari per testare le loro capacità combinate in un potenziale futuro conflitto con un "avversario". Nessun riferimento esplicito alla Cina anche se gli indizi portano tutti oltre la Muraglia.

Cosa è successo nel Mar Cinese

Poche ore fa un elicottero della Marina cinese ha ripetutamente inviato segnali radio a un aereo del BFAR (Bureau of Fisheries and Aquatic Resources) di Manila impegnato in un volo di sorveglianza marittima sulla Scarborough Shoal, chiamata anche Bajo de Masinloc, al largo della provincia filippina di Zambales.

I piloti del BFAR hanno contestato le "rivendicazioni illegali" della Cina sullo spazio aereo territoriale di quelle acque, come ha riferito in una conferenza stampa Jay Tarriela, portavoce della Guardia costiera filippina (PCG) per il commodoro del Mar delle Filippine occidentali. L'elicottero della Marina cinese si è mantenuto a circa 5 chilometri di distanza dall'aereo BFAR senza creare disturbo, a differenza di quanto avvenuto a febbraio, quando un elicottero cinese si era avvicinato fino a 3 metri da un aereo BFAR in pattuglia.

L'aereo BFAR, hanno riferito i media filippini, ha avvistato anche cinque navi della Guardia costiera cinese, una nave della Marina dell'Esercito Popolare di Liberazione (Plan), un elicottero Plan e quattro navi della milizia marittima cinese. Quattro navi BFAR e due navi PCG si trovavano anch'esse nelle vicinanze della secca, situata a 222 chilometri dalla terraferma a ovest di Luzon, all'interno della zona economica esclusiva delle Filippine, e a circa 926 chilometri dal territorio cinese più vicino, la provincia insulare di Hainan.

Le mosse della Cina e le esercitazioni Usa-Filippine

Proprio mentre la Cina muoveva i suoi mezzi militari, gli eserciti filippino e statunitense avviavano le loro prime esercitazioni congiunte annuali sotto l'amministrazione di Donald Trump. Il lancio delle manovre è avvenuto prima della visita programmata nelle Filippine del Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, il 28 marzo.

Le esercitazioni congiunte chiamate Sabak 2025 sono un'amalgama di Salaknib, l'annuale esercitazione bilaterale guidata dall'esercito filippino e dall'esercito statunitense Pacific, e Balikatan, le più grandi esercitazioni congiunte dei due Paesi che coinvolgono tutti i rami di entrambe le forze armate. Ricordiamo che Salaknib coinvolge circa 3.000 soldati filippini e 2.000 soldati dell'esercito statunitense, impegnati nell'addestramento delle loro forze di terra per la difesa di Luzon, e si svolgerà in due fasi: dal 24 marzo all'11 aprile e dal 19 maggio al 20 luglio.

"Ci stiamo allenando insieme perché verrà il momento in cui combatteremo insieme e il nostro avversario deve saperlo. L'avversario deve essere consapevole di ciò che abbiamo in gioco", ha dichiarato il direttore delle esercitazioni delle Filippine, Brig. Gen.

Michael Logico, durante la cerimonia di apertura delle esercitazioni a Fort Magsaysay, provincia di Nueva Ecija. Le suddette manovre si concentreranno sulla difesa delle Filippine e dei suoi territori, nonché sull'interoperabilità tra le forze di Manila e quelle di Washington.

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