In Francia il Consiglio costituzionale ha approvato gli elementi essenziali della riforma delle pensioni, compresa la controversa misura che prevede l'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni. I nove giudici hanno respinto sei delle disposizioni, come la creazione di un "indice di anzianità", oltre al referendum abrogativo chiesto dall'opposizione di sinistra. Il governo aveva preventivato che alcune parti sarebbero state bocciate. A Parigi, intanto, centinaia di persone stanno convergendo sul piazzale dell'Hotel de Ville, la sede del Comune, per protestare contro la decisione del Conseil Constitutionnel, Emmanuel Macron e il governo.
La decisione del Consiglio
Come detto, la Corte costituzionale francese ha dato il suo via libera all'innalzamento dell'età della pensione a 64 anni, cuore del piano voluto dal presidente Macron. Il pronunciamento della Corte, che sancisce sulla costituzionalità della legge ed emette decisioni definitive per le quali non è possibile appello, ha dunque validato l'essenziale della contestata riforma.
Alcune misure sono state respinte, compreso il suddetto "indice senior". La Corte ha inoltre respinto una prima richiesta di referendum presentata dalla sinistra, ma dovrà pronunciarsi il 3 maggio su una seconda.
Il governo "prende atto della decisione del Consiglio costituzionale", "con questa riforma, il nostro sistema pensionistico sarà in equilibrio nel 2030", si legge in un comunicato dell'esecutivo francese, nel quale si sottolinea che "sui 36 articoli del progetto di legge, 30 sono stati completamente convalidati, 2 parzialmente e 4 considerati come cavalieri sociali, cioè da non inserire in una legge di finanziamento della previdenza sociale".
Proteste contro Macron
In previsione della sentenza, manifestazioni contro la riforma sono in corso in tutta la Francia. Eric Ciotti, leader del partito di centrodestra Les Républicains, ha esortato "tutte le forze politiche" ad "accettare" la decisione della Corte costituzionale. Eppure la tensione resta altissima, soprattutto in vista delle prossime ore (e giorni).
L'Eliseo non intende fare marcia indietro. Sebbene fonti vicine al capo di Stato francese riconoscano la complessità del momento che sta vivendo il Paese, la volontà dell'esecutivo sarebbe quella di accelerare l'iter di entrata in vigore, forse già questo fine settimana.
Contro la decisione della Corte ci sono da segnalare cori, fumogeni e slogan rabbiosi all'indirizzo di un contestatissimo Macron e del governo. La protesta contro la decisione del Consiglio costituzionale che ha convalidato gran parte della riforma delle pensioni si sta organizzando in tutta la Francia.
A Parigi è stata rilevata una prima carica della polizia, mentre alcune biciclette sono state date alle fiamme. In migliaia si sono diretti verso place de la Bastille, incendiando i cestini dell' immondizia nelle strade. Anche a Lione e a Nantes sono scoppiati tafferugli tra i manifestanti e la polizia francese. Cortei sono stati avvistati inoltre a Lille e a Marsiglia.
La posizione dei sindacati
Nel frattempo i sindacati francesi, uniti contro la riforma delle pensioni, si sono appellati al presidente affinché non promulghi la contestata legge che aumenta l'età pensionistica da 62 a 64 anni. Sophie Binet, neo-segretaria della Cgt, ha inoltre riferito che le parti sociali non accetteranno riunioni con l'esecutivo prima del primo maggio.
"Dinanzi al massiccio rifiuto di questa riforma, l'intersindacale chiede solennemente (al presidente Macron) di non promulgare la legge, unico modo di calmare la rabbia che si va esprimendo nel Paese", si legge in una nota diffusa dalle parti sociali, che hanno inoltre deciso di "non accettare riunioni con l'esecutivo", di qui al primo maggio, Festa del Lavoro.
Per quel giorno, i sindacati chiedono inoltre "una giornata di mobilitazione eccezionale". In ogni caso, secondo quanto riferito da BFMTV, Macron, dovrebbe promulgare la riforma delle pensioni entro le prossime 48 ore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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