Una scoperta choc che sembrerebbe presa in prestito dal più scontato dei film horror. E invece è tutto vero quanto accaduto a Huruma, un distretto a est di Nairobi, in Kenya. Durante un semplice controllo, la polizia ha arrestato il ventinovenne John Kiama Wambua: nel suo zaino gli agenti hanno trovato pezzi del corpo della moglie Fridah Munani, diciannovenne che poco prima aveva assassinato barbaramente.
La vicenda risale a mercoledì, poco prima dell’alba. Un team di polizia stava pattugliando il distretto di Nairobi quando a un certo punto ha notato Wambua: il comportamento sospetto dell’uomo ha spinto gli agenti a fermarlo per un controllo e durante la perquisizione hanno scoperto i resti della giovane donna. È stato lo stesso Wambua a confessare il delitto. “Sembrava imperturbabile”, il commento degli ufficiali riportato dalla Bbc.
Dopo l’interrogatorio, Wambua ha condotto la polizia nella sua abitazione, dove sono stati trovati il coltello, i vestiti intrisi di sangue e altre parti del corpo della donna, nascosti sotto un letto. Una perquisizione “atroce”, hanno evidenziato gli investigatori, annunciando che il kenyota sarà formalmente accusato di omicidio. Il caso ha scosso il Paese africano, alle prese con l’emergenza femminicidi: tra agosto e ottobre 2024 sono state assassinate almeno novantasette donne secondo il National Police Service.
Kenyota è anche uno dei casi più recenti di serial killer, quello del 33enne Collins Jumaisi Khalusha, che ha confessato di aver ucciso,
smembrato e fatto sparire quarantadue donne nel giro di due anni. Una vicenda macabra, che ha scatenato la rabbia della popolazione per le falle nella sicurezza. Una volta arrestato, è riuscito a evadere ed è tuttora in fuga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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