Nuova crisi all'orizzonte tra Usa e Russia? Ieri, lunedì 15 maggio, gli agenti del Servizio di Sicurezza Federale della Federazione russa (Fsb) hanno arrestato Robert Shonov, un ex dipendente del consolato statunitense a Vladivostok, città dell'estremo oriente del Paese vicina al confine internazionale con Cina e Corea del Nord. Secondo quanto raccolto dall'agenzia di stampa statale Tass, l'accusa formulata dagli 007 russi è quella di aver violato l'articolo 275.1 del codice penale della Federazione russa, cioè presunta collaborazione segreta illegale con uno Stato o un'organizzazione straniera (cospirazione). Un reato per il quale l'Fsb, dopo l'interrogatorio, ha chiesto ai giudici della capitale di allungare la custodia cautelare per altri 3 mesi in attesa del processo.
Dov'è stato imprigionato l'ex dipendente del consolato Usa in Russia
Shonov, che rischia fino a otto anni di carcere, si trova in questo momento nella prigione di Lefortovo, a Mosca, lo stesso penitenziario dove le autorità moscovite hanno ordinato la detenzione del giornalista americano del Wall Street Journal Evan Gershkovich. Nessun commento è arrivato né dalla Casa Bianca né dal dipartimento di Stato, ma l'ambasciata americana in Russia conferma di essere al corrente degli ultimi sviluppi della vicenda. "Non ho niente da aggiungere al momento", ha dichiarato ai giornalisti Vedant Patel, portavoce del dipartimento di Stato Usa. Non è stata ancora confermata la nazionalità di Shonov, di cui si conosce soltanto l'età: 62 anni. Il consolato a Vladivostok dove lavorava ha cessato le sue operazioni nel dicembre del 2020.
La prigione di Lefortovo in cui si trova attualmente l'ex dipendente della diplomazia Usa in passato era utilizzata dal Kgb per incarcerare i dissidenti politici, tra cui lo scrittore Alexander Solzhenitsyn e il fisico Yuri Orlov. Oggi il numero di stranieri, in particolare americani, rinchiusi nelle galere russe è tornato ad aumentare dopo la guerra in Ucraina e l'isolamento internazionale imposto dall'Occidente nei confronti di Mosca.
Gershkovich e gli altri: tutti gli americani rinchiusi nelle carceri russe
Lo scorso anno ad esempio la cestista statunitense Brittney Griner è stata arrestata per aver portato con sé cartucce di olio di cannabis per un vaporizzatore. Griner, inizialmente condannata a 9 anni di reclusione con l'accusa di contrabbando di droga, ha trascorso alcuni mesi in una colonia penale in Mordovia. La stella della Wnba è stata poi liberata grazie a uno scambio di prigionieri al quale hanno lavorato le diplomazie di tutti e due i Paesi e che ha coinvolto il trafficante internazionale di armi Viktor Bout, rientrato in Russia. Nel mese di marzo del 2023, invece, l'Fsb ha catturato e posto in arresto il reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich, incriminato per spionaggio.
Gershkovich è in custodia preventiva fino al mese prossimo. I suoi avvocati avevano chiesto di pagare una cauzione o di convertire l'arresto ai domiciliari, ma entrambe le possibilità sono state negate. Il giornalista del Wsj rischia fino a 20 anni di carcere.
Discorso a parte per l'ex marine Paul Whelan, fermato nel 2018 e condannato nel 2020 a 16 anni di carcere. Come per Gershkovich, i tribunali russi lo hanno giudicato colpevole di spionaggio, reato per il quale sta scontando una pena di 16 anni ai lavori forzati in Mordovia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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