Una folla inferocita si è riversata nell’aeroporto di Makhachkala, nella repubblica russa del Daghestan, per scagliarsi contro l’arrivo di un volo proveniente da Israele. I manifestanti, prima qualche decina poi oltre un centinaio, sono corsi all’interno del terminal dello scalo sventolando bandiere palestinesi alla ricerca dei passeggeri del velivolo. Alcuni assalitori hanno sfondato le barriere e sono entrati nella pista d’atterraggio, mentre altri hanno iniziato a controllare le auto in uscita dall’aeroporto controllando i passaporti delle persone, a caccia di documenti che attestassero la nazionalità israeliana. L’assalto antisemita è stato placato a fatica dalle autorità.
L’assalto antisemita in Daghestan
L’inferno si è scatenato nel tardo pomeriggio, non appena un aereo di linea, appartenente alla compagnia aerea russa Red Wings e proveniente a Tel Aviv, è atterrato nel principale aeroporto del Daghestan, repubblica russa a maggioranza musulmana. Secondo il sito specializzato Flightradar, il velivolo in questione è atterrato alle 19.00 ora locale (16:00 GMT) a Makhchkala e avrebbe dovuto decollare nuovamente verso Mosca dopo un paio d'ore.
I video pubblicati sui social network mostrano decine di uomini che abbattono le barriere e sfondano le porte all'interno del terminal dell’aeroporto, il tutto dopo che era emersa la notizia che un volo da Tel Aviv stava arrivando in città. Chiaro il loro obiettivo: scagliarsi contro i passeggeri israeliani. In un filmato si vede un cartello in cui c'è scritto: "In Daghestan non c'è posto per gli assassini di bambini". In numerose clip si sentono i manifestanti gridare "Allah Akbar". I dipendenti della compagnia aerea sono stati mostrati mentre riportavano i passeggeri all'interno degli aerei mentre la folla si avvicinava all'aereo.
Le autorità russe sono state costrette a chiudere lo scalo. Sono seguiti scontri tra manifestanti e polizia. L'agenzia russa per l'aviazione civile, Rosaviatsia, ha successivamente riferito che l'aeroporto era stato sgomberato, ma che sarebbe rimasto chiuso agli aerei in arrivo fino al 6 novembre.
Scontri, arresti e feriti
Il bilancio parla di almeno 60 assalitori arrestati. Nove agenti sono rimasti feriti e due ricoverati in ospedale a causa degli scontri avvenuti con i manifestanti. "Sono stati identificati più di 150 partecipanti attivi ai disordini e sessanta di loro sono stati arrestati", ha fatto sapere il ministero degli Interni di Mosca. Venti persone sono state ferite, civili compresi, e dieci di loro hanno dovuto essere ricoverati in ospedale (due in gravi condizioni), secondo il ministero della Sanità locale.
Il governatore Sergei Melikov ha condannato l'assalto effettuato da parte di un gruppo di manifestanti violenti che "cercavano ebrei". Queste azioni rappresentano "una flagrante violazione della legge - ha denunciato l’alto funzionario russo - non c'è coraggio nell'aspettare persone disarmate che non hanno fatto nulla di vietato, non c'è onore nell'insultare gli stranieri, mettere le mani nelle loro tasche e cercare di controllare i loro passaporti, non ci sono buone intenzioni nell'attaccare donne con bambini che stanno ricevendo cure all'estero". "Tutti i daghestani sono solidali con la sofferenza delle vittime delle azioni di persone e politici ingiusti e pregano per la pace in Palestina, ma ciò che è accaduto nel nostro aeroporto è vergognoso e deve essere valutato in modo adeguato dalle forze dell'ordine. E questo sarà fatto", ha aggiunto il governatore nel suo post su Telegram.
Le reazioni
Terminato l’assalto, c’è stato spazio per un ampio ventaglio di reazioni. Per lo stesso Melikov, i disordini sarebbero stati "organizzati" dal territorio dell'Ucraina. "Credo che gli organizzatori di questa azione siano, ovviamente, i nostri nemici, coloro che hanno gestito questi eventi dal territorio. Ma, purtroppo, va detto che il sostegno ai rivoltosi è stato probabilmente fornito anche da coloro che non beneficiano delle trasformazioni socio-economiche in Daghestan (...) perchè li privano dei guadagni illegali su cui hanno creato condizioni solo per loro stessi per molti anni", ha detto Melikov.
Commentando l'assalto all'aeroporto, Israele in un comunicato ha esortato le autorità russe a proteggere gli israeliani e gli ebrei nelle loro giurisdizioni. "Lo Stato di Israele considera gravemente i tentativi di danneggiare i cittadini israeliani e gli ebrei ovunque", ha affermato il ministero degli Esteri a Gerusalemme. "Israele si aspetta che le forze dell’ordine russe tutelino tutti i cittadini israeliani e gli ebrei", ha ribadito Tel Aviv.
Non è mancata la reazione di Volodymyr Zelensky, che ha parlato di "video spaventosi". "Questo non è un incidente isolato a Makhachkala, ma piuttosto fa parte della diffusa cultura russa di odio verso le altre nazioni, propagandata dalla televisione di stato, dagli esperti e dalle autorità", ha scritto su X il presidente ucraino. "Nell'ultimo anno il ministro degli Esteri russo ha espresso una serie di dichiarazioni antisemite. Anche il presidente russo ha fatto insulti antisemiti.
Per i portavoce della propaganda russa sulla televisione ufficiale, la retorica dell'odio è una routine. Anche la più recente escalation in Medio Oriente ha suscitato dichiarazioni antisemite da parte degli ideologi russi", ha quindi tuonato lo stesso Zelensky.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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