Dalle sanzioni alla Russia alla Cina: i dossier più caldi del G7

I temi principali affrontati nel G7 ruoteranno attorno alla guerra in Ucraina e ai rapporti con la Cina. I primi leader sono arrivati a Hiroshima in attesa dell'inizio dei lavori

Dalle sanzioni alla Russia alla Cina: i dossier più caldi del G7
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È partito il conto alla rovescia per il G7 di Hiroshima. I lavori prenderanno il via nella giornata di venerdì ma la città, blindatissima, ha già iniziato a ricevere i leader che prenderanno parte all'evento. Fumio Kishida, premier giapponese e padrone di casa, ha accolto Giorgia Meloni, il primo ospite ad arrivare in Giappone. I due hanno avuto un bilaterale dove è stata ribadita l'importanza di cooperare in un momento a dir poco delicato e carico di tensioni. Le stesse, tra l'altro, che verranno affrontate nel dettaglio durante il summit. È arrivato anche Joe Biden, accompagnato dal segretario di Stato Usa, Antony Blinken: l'Air Force One del presidente statunitense è atterrato in anticipo rispetto agli orari diffusi dagli organizzatori nipponici del vertice.

I temi sul tavolo del G7

I temi principali affrontati nel G7 ruoteranno attorno alla guerra in Ucraina e ai rapporti con la Cina. Secondo fonti diplomatiche europee, i dossier più caldi coincidono con le nuove sanzioni contro la Russia, comprese quelle mirate all'export di diamanti, e, appunto, con la gestione delle relazioni con Pechino.

Il confronto tra leader si focalizzerà inoltre sull'importanza che le sanzioni già in vigore non vengano aggirate. I riflettori saranno quindi puntati sull'India, sia per quanto riguarda il petrolio ma anche per il settore dei diamanti, oltre alla richiamata Cina.

L'obiettivo, secondo le stesse fonti, è mettere in piedi un sistema che assicuri la tracciabilità del flusso dei diamanti e quindi la reale applicabilità di un eventuale embargo sull'export russo. Quanto alla richiesta ucraina di arrivare a convocare un summit per la pace, le fonti hanno espresso cautela evidenziando che prima dovranno essere raggiunte le necessarie condizioni.

L'arrivo di Meloni

"Sono molto lieto di poterti accogliere nella mia città. Esprimo le mie condoglianze alle vittime del maltempo in Emilia Romagna". Kishida ha aperto così il bilaterale con Meloni, che ha ringraziato il premier giapponese, congratulandosi per la determinazione e la serietà con cui il governo nipponico sta gestendo il G7 in un anno non facile.

Il presidente del Consiglio italiano ha quindi sottolineato che Italia e Giappone sono "potenze regionali che devono esercitare il loro ruolo di responsabilità" in seno al G7. "Essendo l'Italia il prossimo presidente del G7, è ancor più fondamentale che la nostra cooperazione sia molto stretta e che noi lavoriamo insieme per la sicurezza e per la sicurezza economica", ha dichiarato Meloni.

La reazione della Cina

La Cina ha intanto esortato Usa, Giappone, e gli altri Paesi del G7 "a rispettare i documenti politici sulle relazioni bilaterali con la Cina, a rispettare il principio della Unica Cina, a sospendere le connivenze e il sostegno alle forze di indipendenza di Taiwan".

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha lanciato un chiaro avvertimento in merito alle ipotesi che il summit di Hiroshima includa nel documento finale il richiamo sull'"importanza della

pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan". Le parti, ha aggiunto Wang, dovrebbero "smettere di provocare e giocare con il fuoco sulla questione di Taiwan perché si rischia di bruciarsi".

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