Droni reaper in volo da Sigonella: cosa c'è dietro la mossa Usa a Gaza

L'Usaf, ovvero l'aeronautica statunitense, ha fatto decollare dalla base militare di Sigonella droni MQ-Reaper e Boeing C-17 Globemaster III per aiutare Israele nella guerra contro Hamas

Droni reaper in volo da Sigonella: cosa c'è dietro la mossa Usa a Gaza
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Droni, aerei cargo e aiuti di altro genere sono stati inviati dagli Stati Uniti a Israele utilizzando la base di Sigonella come punto operativo. Il sito, in Sicilia, si è trasformato in un hub logistico strategico per supportare il governo di Benjamin Netanhyau nella lotta contro Hamas, iniziata lo scorso 7 ottobre in seguito all'attacco del gruppo filo palestinese contro il territorio israeliano. Da quel momento in poi, il Mediterraneo è improvvisamente diventato un luogo sensibile, dal quale monitorare la situazione e prendere adeguate contromisure nel caso in cui le tensioni israelo-palestinesi dovessero estendersi in tutto il Medio Oriente.

La base di Sigonlla in prima linea

L'Italia, con la base Usa di Sigonella, è quindi indirettamente in prima linea nel sostegno a Israele. L'Usaf, ovvero l'aeronautica statunitense, ha fatto decollare almeno due velivoli strategici verso la Striscia di Gaza. Stiamo parlando dei droni di sorveglianza disarmati Reaper e degli aerei militari Globemaster, nello specifico di uav MQ-Reaper e Boeing C-17 Globemaster III.

In generale, l'attività del sito – già sostenuta a causa della guerra in Ucraina - è raddoppiata dopo che le Forze di difesa israelian (Idf) sono state attaccate, costringendo Tel Aviv a reagire con un'offensiva contro Hamas.

Ricordiamo che da Sigonella erano partiti una trentina di caccia e addestratori M-346 venduti da Leonardo all'aeronautica israeliana, con quest'ultima che li sta impiegando per formare i piloti di F-35 ed F-15. Adesso, come mostrano i siti specializzati nel tracciare gli spostamenti degli aerei italmilradar.it e Flightradar24, è la volta di droni incaricati di setacciare la Striscia di Gaza e il Mediterraneo, oltre che enormi cargo pieni di aiuti militari per Israele.

I movimenti di droni e aerei cargo

Per quanto riguarda i Reaper, gli Usa hanno confermato per la prima volta di aver fatto volare questi droni. "Gli Stati Uniti stanno effettuando voli di droni disarmati su Gaza, oltre a fornire consulenza e assistenza per sostenere il nostro partner israeliano mentre lavora per il recupero degli ostaggi", ha riferito il portavoce del Pentagono, il generale di brigata Pat Ryder. "Questi voli sono iniziati dopo l'attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele", ha aggiunto.

La conferma è arrivata dopo che i Reaper MQ-9, solitamente utilizzati dalle forze speciali statunitensi, sono stati avvistati dai giornalisti mentre volteggiavano sopra Gaza sul citato Flightradar24. Il tracciato degli uav mostra come i velivoli – incaricati di aiutare Israele ad individuare i nascondigli degli ostaggi trattenuti da Hamas – provengano da est e non dalle basi mediorentali degli Stati Uniti. Dovrebbero dunque partire da Sigonella per poi, a limite, fare tappa a Creta o sulle portaerei schierate nel Mediterraneo.

Poco dopo il blitz di Hams sono invece stati registrati altri velivoli militari Usa da trasporto diretti a Nevatim, e cioè verso il deserto del Negev, dove si trova una base israeliana.

I C-17 Globemaster III sono partiti da Tucson, Arizona, a Ramstein, Germania, per poi proseguire il suo percorso diretto ad Israele, passando per Sigonella. È lecito supporre che i Boeing possano aver trasportato e consegnato alle Idf gli aiuti militari promessi da Joe Biden a Netanyahu.

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