Ecuador, il candidato alle presidenziali Villavicencio ucciso a colpi di pistola

Sei arresti per l’attentato, un sospetto ucciso durante uno scontro a fuoco con gli agenti. L'organizzazione criminale "Los Lobos" ha rivendicato l'assassinio

Ecuador, il candidato alle presidenziali Villavicencio ucciso a colpi di pistola
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Noto per aver denunciato diversi episodi di corruzione e aver dichiarato guerra al narcotraffico, il candidato alle prossime elezioni presidenziali in Ecuador Fernando Villavicencio è stato ucciso a colpi di pistola al termine di un comizio della campagna elettorale. Candidato per il partito di governo, il giornalista e attivista politico è stato colpito da numerosi colpi d’arma da fuoco - tre alla testa, riporta El Universo - mentre stava lasciando l'Anderson College Coliseum di Quito. Nonostante l’immediato intervento dei soccorsi, per il sessantenne non c’è stato niente da fare: è morto durante il trasferimento all’ospedale Clinica de la Mujer.

Nel corso dell’attentato a Villavicencio sono rimaste ferite altre nove persone, tra cui un candidato all’assemblea e due agenti di polizia. L'attacco è stato rivendicato dall'organizzazione criminale 'Los Lobos'. In un video pubblicato su Twitter, la banda legata al cartello narcos di Jalisco minaccia anche altri politici del Paese, a partire da Jan Topic, altro candidato alla presidenza dell'Ecuador. I criminali - circa venti uomini, tutti incappucciati - annunciano al popolo di voler prendere misure forti contro i politici corrotti che non mantengono le promesse o usano milioni di dollari per finanziare le campagne elettorali.

Subito dopo l’attacco, è partita la caccia all’uomo e la procura generale dell’Ecuador ha confermato l’arresto di sei persone. Uno dei sospetti è morto nel corso di uno scontro a fuoco con la polizia. Per il momento non sono state rilasciate ulteriori informazioni sugli autori dell'attacco. Un omicidio che scuote il Paese sudamericano a dieci giorni dalle elezioni, un attentato che traccia un solco nella storia politica del Paese: dopo aver denunciato minacce e intimidazioni di ogni tipo, Villavicencio è stato ammazzato in una zona affollata e centrale di Quito, un vero e proprio guanto di sfida alle istituzioni.

Il presidente dell’Ecuador Guillermo Lasso ha dichiarato lo stato di emergenza di due mesi ma non sono previsti rinvii per le elezioni:"Le Forze Armate fin da questo momento sono mobilitate su tutto il territorio nazionale per garantire la sicurezza dei cittadini, la tranquillità del Paese e le elezioni libere e democratiche del 20 agosto", le sue parole in un discorso trasmetto via social. Proclamati tre giorni di lutto nazionale "per onorare la memoria di un patriota, Fernando Villavicencio Valencia".

L’omicidio di Villavicencio è stata unanime anche da parte dei suoi avversari alla corsa alla presidenza. Luisa Gonzalez, candidata del partito dell'ex presidente Rafael Correa, ha manifestato la sua "indignazione", parlando di“un luto per tutti”. Sulla stessa lunghezza d’onda il candidato del movimento indigenista Pachakutik, Yaku Peréz:“L’Ecuador non merita nessun’altra morte. È il momento di unirci e recuperare la pace". Otto Sonnenholzner, candidato indipendente di centrodestra, ha puntato il dito contro il governo: “Il Paese gli è sfuggito di mano”.

La comunità internazionale ha espresso vicinanza all’Ecuador, tra i primi messaggi quello dell’ambasciatore statunitense Michael J.

Fitzpatrick: "Sono profondamente scioccato nell'apprendere dell'assassinio di Fernando Villavicencio, candidato alla presidenza e combattente contro i corrotti e i narco-criminali che hanno fatto così tanti danni all'Ecuador". Il diplomatico ha promesso il sostegno degli Stati Uniti nelle indagini per individuare i responsabili.

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