Scintille tra il primo ministro francese Elisabet Borne e Marine Le Pen. Borne ha accusato il Ressemblement National (RN), partito di Le Pen, di essere "erede di Pètain". Il riferimento è Philippe Petain, ovvero al generale che fu a capo del governo collaborazionista di Vichy durante la Seconda guerra mondiale, quando la Germania nazista aveva occupato la parte settentrionale della Francia. Secca la replica della fondatrice del movimento di destra, che ha bollato le affermazioni come indegne.
L'attacco di Borne
Lo scontro dialettico è partito da un'intervista rilasciata da Borne a Radio J. "Non credo affatto nella normalizzazione del Ressemblement National. Penso che non si debbano banalizzare le sue idee (che) sono sempre le stesse. Adesso il RN ci sta mettendo le forme ma io continuo a pensare che è un'ideologia pericolosa", ha detto il capo del governo parlando proprio del Ressemblement National, partito fondato da Marine Le Pen sulle ceneri del defunto Front National.
In risposta ad una domanda del suo interlocutore, Borne era arrivata a definire il partito di Le Pen come erede di Pétain. "Non ho mai sentito Marine Le Pen denunciare quelle che possono essere state le posizioni storiche del suo partito. Un cambio di nome non cambia le idee, le radici", ha detto a proposito dell'ex Front National fondato nel 1972 di Jean-Marie Le Pen, padre di Marine.
Alla domanda sulla possibilità di una vittoria di Marine Le Pen alle elezioni presidenziali del 2027, Elisabeth Borne ha detto di temere "che tutto sia possibile". "A forza di banalizzare, è una vera minaccia", ha spiegato. Pur rifiutando di paragonare La France insoumise e il RN, il primo ministro francese ha anche attaccato la formazione di Jean-Luc Mélenchon, accusandolo di fare "il gioco dell'estrema destra" e di voler "destabilizzare il Paese".
La risposta di Marine Le Pen
Borne ha quindi affermato che esiste "un'evidente vicinanza" tra il RN e Vladimir Putin . "Se (Marine Le Pen ndr) vuole riscrivere la storia, non dobbiamo cadere in questa trappola. Questa vicinanza esiste e non può essere cancellata", ha proseguito il primo ministro francese.
Nei giorni scorsi, Le Pen aveva affermato che la Crimea "è parte legittima della Russia". Il leader del Rassemblement National ha inoltre affermato di sostenere "pienamente il referendum" con cui la regione è stata annessa alla Russia. "Credo che il popolo della Crimea abbia espresso liberamente la propria volontà votando per il ricongiungimento con la Russia", ha detto nel corso di un'udienza sull'interferenza straniera nell'Assemblea nazionale francese.
Tornando al botta e risposta con Borne, la reazione di Marine Le Pen non si è fatta attendere. "Si tratta di commenti infami e indegni", ha dichiarato. "Queste frasi non sono accettabili visto che riguardano il primo partito di opposizione, i suoi 88 deputati, le sue migliaia di eletti e i milioni di francesi che rappresenta", ha scritto Le Pen sul suo profilo Twitter.
In precedenza, il presidente del Ressemblement national Jordan Bardella aveva denunciato i commenti come "gravi, falsi e ingiuriosi".
Ha "insultato il primo partito di opposizione e i milioni di francesi che votano RN. Questo governo è pronto a ogni indecenza per fare dimenticare il suo bilancio, ma nessuno si farà ingannare", aveva quindi aggiunto, riferendosi all'uscita di Borne.
Les propos d’Élisabeth Borne à l’égard du Rassemblement National sont infâmes et indignes. Ils ne sont pas acceptables à l’égard du premier parti d’opposition, de ses 88 députés, de ses milliers d’élus et des millions de Français qu’il représente ! https://t.co/4BT8WoM01S
— Marine Le Pen (@MLP_officiel) May 28, 2023
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