Errori e falle nella sicurezza: Secret Service sotto indagine e direttrice Cheatle nella bufera

Repubblicani e democratici al Congresso hanno iniziato a raccogliere documenti e informazioni per far luce sulle responsabilità e le mancanze del Secret Service a seguito dell'attentato a Donald Trump

Errori e falle nella sicurezza: Secret Service sotto indagine e direttrice Cheatle nella bufera
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A seguito dell’attentato a Donald Trump, il Congresso ha avviato un’indagine sulle responsabilità del Secret Service, l’agenzia statunitense incaricata di garantire la sicurezza del presidente in carica, degli ex inquilini della Casa Bianca e delle loro famiglie.

Sia al Senato, sia alla Camera dei rappresentanti si è iniziato a raccogliere informazioni, documenti e testimonianze su quanto accaduto a Butler sabato 13 luglio, a cominciare dalle falle nel dispositivo di sorveglianza e dalle misure che dovranno essere adottate in futuro per garantire la sicurezza dei candidati alle elezioni di novembre. La domanda che si stanno facendo i leader di democratici e repubblicani è come sia stato possibile che un uomo sia riuscito ad aprire il fuoco contro una persona sotto la protezione dell’agenzia.

Il presidente della Commissione per la sicurezza interna della Camera Mark Greene ha chiesto i documenti, i dettagli e un briefing sulle misure di sicurezza adottate per il comizio di Trump, denunciando in una lettera di tre pagine “le gravi preoccupazioni per come un assalitore sia stato in grado di arrivare a un tetto da cui Trump era sulla linea di tiro”. Il suo omologo al Senato Gary Peters ha annunciato un’inchiesta separata su quanto accaduto. Ai deputati del Gop, inoltre, è stato detto che potranno richiedere, se necessario, un rafforzamento della sicurezza nei loro distretti e che la sorveglianza alla convention del partito a Milwaukee sarà aumentata. Sulla questione è intervenuto anche lo speaker della Camera Mike Johnson, che ha chiesto ai deputati di entrambi gli schieramenti di abbassare i toni. Si è rivolto in particolare ai democratici, invitandoli a evitare la retorica secondo cui una vittoria di Trump alle elezioni costituirebbe “la fine della democrazia” o “un’emergenza nazionale”.

Al centro della tempesta sollevata dai proiettili di Thomas Matthew Crooks c’è Kimberly Cheatle, direttore del Secret Service convocata per un’audizione di fronte alla Commissione controllo della Camera. La dinamica dell’attentato ha messo con le spalle al muro la sua agenzia, già considerata in perenne crisi per via del personale insufficiente, del basso morale e dei turni troppo lunghi. Dopo l'attacco contro il tycoon, Cheatle si è trovata sotto assedio. In particolare, la nota esponente conservatrice Ann Coulter ha presentato una raccolta firme per contestare le quote rosa all’interno dei Secret Service, dopo che alcune donne della scorta di Trump non sono apparse a loro agio nei momenti concitati che hanno fatto seguito alla sparatoria. Nel prossimo futuro, Cheatle dovrà dimostrare con ricostruzioni attendibili di aver fatto il possibile per garantire la sicurezza di Trump e moltiplicare gli sforzi dell’agenzia per evitare una replica di quanto accaduto a Butler negli ultimi mesi di campagna elettorale.

Intanto stanno cominciando ad emergere i primi risultati delle analisi forensi. Secondo l'analisi audio di Catalin Grigoras, direttore del National Center for Media Forensics presso l'Università del Colorado a Denver, e Cole Whitecotton, senior professional research associate che lavora nella stessa istituzione, nell'attentato al comizio del tycoon a Butler sarebbero state usate tre armi diverse.

I primi tre colpi sarebbero compatibili con la presunta arma A, i successivi cinque con la presunta arma B, mentre l'ultimo "impulso acustico" sarebbe stato emesso da una possibile arma C. L'esperto forenze Robert Maher ha invece confermato che l'uomo armato si trovava a una distanza compresa tra i 360 e i 393 piedi dal podio, ovvero attorno ai 120 metri.

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