Il Tribunale Supremo del Brasile ha autorizzato un'operazione volta ad accertare possibili falsificazioni dei certificati Covid durante la fase di vaccinazione, andata avanti nel Paese sudamericano tra il 2021 e il 2022. Sei in totale i mandati di arresto. Spicca quello per il tenente colonnello Mauro Cid, ex collaboratore dell'ex presidente Jair Bolsonaro. Oltre ai mandati di arresto, sono state autorizzate 16 perquisizioni. Tra queste una ha riguardato proprio la casa di Bolsonaro, a cui è stato sequestrato un telefono cellulare e alcuni documenti.
L'inchiesta del Tribunale Supremo
La notizia è stata ripresa dai media brasiliani nelle scorse ore. In particolare, la polizia federale ha tratto in arresto Mauro Cid e altri collaboratori dell'ex capo dello Stato. Tra questi anche Max Guilherme Machado de Moura e Sergio Rocha Cordeiro, tra i responsabili della sicurezza di Bolsonaro. Il coinvolgimento di Cid appare molto importante e non soltanto per il suo ruolo nell'entourage dell'ex presidente, ma anche perché proprio oggi il tenente doveva comparire davanti agli inquirenti per un'altra delicata inchiesta. Quella cioè sui gioielli donati dall'Arabia Saudita.
Secondo gli investigatori, Cid e altri aiutanti di Bolsonaro sarebbero riusciti a inserire dati falsi sul sito del ministero della Salute. E questo per far risultare in regola il pass Covid di Bolsonaro. In questa maniera, l'ex presidente non ha potuto avere problemi nell'accedere a tutte quelle strutture, lavorative e non, dove era richiesta la vaccinazione.
Bolsonaro infatti non ha mai fatto mistero di essere contrario al vaccino. Al tempo stesso, ha potuto continuare a lavorare e a girare senza grossi problemi per il Paese. Per gli inquirenti, Cid e gli altri collaboratori avrebbero allestito una vera e propria associazione a delinquere volta proprio a falsificare i pass Covid. Non solo di Bolsonaro, ma anche della figlia Laura, di 12 anni, e della moglie Michelle. Per questo la polizia ha bussato nell'abitazione dell'ex capo dello Stato e ha sequestrato documenti considerati importanti.
"L'obiettivo del gruppo - si legge nelle carte degli inquirenti - sarebbe stato quello di mantenere l'elemento identitario coerente rispetto ai propri orientamenti ideologici, in questo caso, per sostenere gli attacchi alla vaccinazione contro il Covid-19". L'inchiesta è destinata ad andare avanti, secondo Cnn Brasil, anche se non è chiaro se lo stesso Bolsonaro risulti tra gli indagati.
La difesa di Bolsonaro
Poche ore dopo la notizia degli arresti, l'ex presidente si è difeso sui media locali smentendo ogni ipotesi di falsificazione dei pass. "Non mi sono mai vaccinato - ha dichiarato - e non l'ho mai negato. Confermo che nemmeno mia figlia Laura, di 12 anni, è vaccinata mentre mia moglie si è vaccinata negli Stati Uniti". A sorprendere Bolsonaro sono i tempi dell'inchiesta. "Sono sorpreso - ha infatti aggiunto - da questa operazione nella casa di un ex presidente per creare un fatto. Evidentemente, in Brasile tutto è possibile".
Bolsonaro ha poi usato parole dure che sembrano un atto di accusa verso il suo successore, Inacio Lula.
"Se vivessimo in un Paese democratico - si legge nelle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti davanti la sua residenza - sarebbe possibile discutere di un argomento come il vaccino, di cui è invece proibito parlare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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