"Contro la propaganda occidentale": chi è Jorit, l'artista filo russo alla corte di Putin

Lo street artist, sostenitore del concetto della "tribù umana", è finito anche in passato al centro delle polemiche ed è stato accusato di essere filo-russo per il suoi murales nella città occupata di Mariupol

"Contro la propaganda occidentale": chi è Jorit, l'artista filo russo alla corte di Putin
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Dopo la studentessa Irene Cecchini, un altro italiano è finito al centro della polemica per la sua vicinanza al presidente russo Vladimir Putin. Lo street artist Jorit (Ciro Cerullo) è sbarcato a Sochi domenica 3 marzo per partecipare al Forum internazionale della gioventù e svelare un murales raffigurante Ornella Muti che ha realizzato nell’ambito di New Forms, il Festival internazionale dell’arte di strada. A margine di un intervento del leader del Cremlino, ha preso la parola ponendogli una domanda sull’arte come veicolo per unire i popoli e chiedendogli una foto.

Vorrei chiederle il piacere di fare una foto insieme, per mostrare all’Italia che lei è umano come tutti noi, per contrastare la propaganda occidentale e per ribadire che siamo tutti parte della comunità umana”, ha detto allo zar, che ha risposto sottolineando l’ammirazione dei cittadini dell Federazione per l’arte del nostro Paese e il profondo legame che lega il popolo italiano e quello russo. “La lotta dell’Italia per l’indipendenza, Garibaldi non ci ha forse uniti? Questo ci ha sempre uniti. Gli italiani hanno sempre un desiderio di libertà nei loro cuori. E questo significa che rispettate il desiderio degli altri popoli di fare le loro scelte e scegliere il loro destino”, ha dichiarato.

Lo scatto con Putin non è stata la prima occasione in cui il 33enne di Quarto Flegreo, convinto sostenitore del concetto della human tribe, ha attirato su di sé una bufera mediatica. Nel luglio del 2023, è balzato agli onori delle cronache internazionali per aver dipinto un murale sulla facciata di un palazzo distrutto a Mariupol. L’opera raffigura una bambina con i colori della Repubblica popolare di Donetsk negli occhi, alle cui spalle piovono missili con la scritta “Nato”. Una personificazione della città, stando a quanto dichiarato da Jorit, che è stato accusato di essere filo-russo e schierato dalla parte dell’esercito occupante. Cerullo ha risposto sostenendo di essere un “artista libero”, con il compito di “far vedere l’altro lato della medaglia e creare dibattito”. Altre sue opere controverse sono un murale a Mosca dedicato ad Assange e uno su Dostoevskij a Napoli, per cui aveva già ricevuto i complimenti di Putin.

In Russia non c’è libertà di pensiero? Questo lo sta dicendo lei”, aveva detto Jorit a Repubblica in occasione di uno di questi episodi controversi. “Sono per la pace. Questa guerra mi preoccupa per i risvolti più ampi che può avere. La mia opinione sul popolo russo non è cambiata. A Mosca avverto una certa normalità: si parla di guerra, ma dalla prospettiva dei russi, un punto di vista che confligge con quello dell'Occidente”. L'artista di strada campano è sicuramente una figura divisiva, ma in tempi non sospetti una parte della sinistra lo ha elevato a rappresentante di valori che cozzano con il suo sostegno alla Russia.

Nel 2020, in occasione dello svelamento del suo murales a Firenze dedicato ad Antonio Gramsci, il sindaco Dario Nardella lo ha ringraziato per aver abbellito le strade della sua città con una figura che "ispira tutti noi all'amore per la libertà". La stessa che secondo Jorit sarebbe coltivata sotto il regime di Putin.

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