Altro che Fridays for future. Per Greta Thunberg, quello odierno, è un venerdì diverso dal solito. Invece di apparire in piazza con i suoi compagni di lotta per il clima, la giovane attivista è infatti comparsa in tribunale a Londra, dove affronterà un processo per infrazione dell'ordine pubblico. Lo scorso ottobre, la 21enne svedese venne arrestata assieme ad altri manifestanti nell'ambito di una protesta contro un'importante conferenza dell'industria del petrolio e del gas. Assieme a lei, vennero fermati altri quattro attivisti.
Lo scorso novembre, durante una prima udienza, sia Greta sia i quattro coimputati si dichiararono innocenti davanti alla Corte e furono rilasciati su cauzione. Stamani la giovane si è presentata di nuovo davanti ai giudici. Maglietta grigio scuro e pantaloni neri, capelli legati a coda di cavallo, l'attivista svedese è apparsa calma e si è rivolta sorridendo agli attivisti che la aspettavano per sostenerla, seduti in una parte riservata dell'aula del tribunale. "La protesta sul clima non è un crimine", si leggeva su uno degli striscioni esibiti dai manifestanti. E ancora: "Chi sono i veri criminali?", in riferimento ai dirigenti delle grandi industrie petrolifere nei quali i simpatizzanti del movimento gretino vedono il male assoluto.
Si prevede che il processo durerà due giorni e gli attivisti imputati rischiano una multa massima fino a 2.500 sterline, quasi 3mila euro. In occasione della protesta sul clima finita poi con l'arresto di Greta e di altri attivisti, centinaia di manifestanti avevano bloccato gli ingressi di un albergo di lusso, vicino ad Hyde Park, nel quale si teneva l'Energy Intelligence Forum. La polizia di Londra aveva imposto "condizioni per evitare disagi al pubblico", che tuttavia sarebbero state violate dai manifestanti, provocando di conseguenza una raffica di fermi (in tutto 26). Greta Thunberg era stata caricata su un furgone della polizia. Prima del suo arresto, aveva criticato gli accordi "a porte chiuse" tra politici e rappresentanti dell'industria del petrolio e del gas. Il giorno dopo, la ragazza tornò a protetare in quel luogo.
Ora a stabilire se la legge è stata violata, sarà un giudice.
"L'accusa contro Greta e altri manifestanti pacifici riflette un governo che si preoccupa più di sostenere i profitti dei padroni del petrolio che di lottare per un futuro vivibile per tutti noi", sostengono intanto da Greenpeace Uk, alimentando il bislacco mito della giovane paladina per la salvezza del Pianeta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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