171 donne e 44 uomini, principalmente in età avanzata. Questo il bilancio – non ufficiale – delle vittime di Harold Shipman, ribattezzato dalla stampa Uk il Dottor Morte. Ma la realtà sarebbe un’altra: secondo alcuni analisti, il conteggio potrebbe raggiungere quota 350 morti. Ciò che è certo è che lo stimato medico inglese – amatissimo dai suoi pazienti – fa parte dell’elenco dei serial killer più prolifici della storia del Regno Unito, diventando un punto di riferimento a livello mondiale circa l’enorme pericolo rappresentato dagli angeli della morte.
L'infanzia e il lutto segnante
Harold Frederick “Fred” Shipman nasce il 14 gennaio nel Nottinghamshire da Vera e Harold Shipman, di professione camionista. Il legame con la madre è unico sin dall’infanzia: lei gli dedica tante attenzioni, è molto affettuosa ed è pronta a tutto per vedere Harold e i suoi due fratelli – Pauline e Clive – realizzati. Iscritto alla migliore scuola privata di Nottingham, "Fred" ha un andamento scolastico nella media. Non ha molti amici e risulta spesso goffo nell’approcciarsi alle ragazze, ma può vantare un ottimo curriculum sportivo, che lo porta a diventare vicecapitano della squadra di rugby del liceo.
La sua adolescenza però viene interrotta dalla malattia della madre, colpita da un tumore ai polmoni. "Fred", all'epoca diciassettenne, si prende cura di lei con amore e devozione, ma la vede morire lentamente, tra dolore e agonia. L'unica parentesi di sollievo è data dalla morfina, iniettata da un dottore che fa tappa quotidianamente a casa loro. La tragedia si consuma il 21 giugno del 1963 e qualcosa si spezza in lui. Un duro colpo che lo tramortisce per diversi mesi, fino a quando decide di provare a dare una svolta alla sua vita: si pone l'obiettivo di diventare medico.
L'amore per la medicina
Terminato il liceo, Harold Shipman prova a entrare alla facoltà di Medicina dell'Università di Leeds ma non passa il test di ingresso. Sorte diversa un anno più tardi, nel 1965. Il dolore sembra ormai alle spalle per il giovane, che trova anche l'amore della sua vita: la diciassettenne Primrose Oxtoby, ragazza schiva e introversa proprio come lui. Un vero e proprio colpo di fulmine che li spinge a convolare a nozze un anno più tardi, nel novembre del 1966. Primrose inoltre dà alla luce un bambino, il primo di quattro figli.
Dopo cinque anni tra studio e pratica, Harold Shipman si laurea in Medicina e svolge un anno di tirocinio. Nel 1971 arriva l'abilitazione professionale, seguita dalla specializzazione in pediatria, ostetricia e ginecologia. Nel 1974 si associa ad altri colleghi di Todmorden, contea del West Yorkshire, e inizia a esercitare. Un lavoro affrontato con grande passione, come dimostrato dalla crescita esponenziale del numero di pazienti gestiti, tutti colpiti dalla sua disponibilità e dalla sua educazione. Di tutt'altro avviso i colleghi, infastiditi dalla sua scontrosità e dal suo sgarbo.
La nascita del Dottor Morte
Harold Shipman conduce una vita apparentemente normale: fa un lavoro che ama, è un buon padre di famiglia ed è inserito nella vita della comunità. È alla mano e ben disposto, sempre in prima fila per dare un aiuto all'altro. Ma c'è un altro lato che nessuno conosce, nemmeno i suoi familiari: il Dottor Morte. Nel 1975 la prima vittima, Ava Lyons, ricoverata allo studio medico Abraham Ormerod Medical Center di Todmorden: ospedalizzata per le condizioni critiche, la settantunenne viene uccisa con un’iniezione letale a base di diamorfina diluita, un composto più potente della morfina semplice.
Nel 1976 però Harold Shipman deve fare i conti con le sue dipendenze. Lo stimato medico inglese accusa una serie di perdite di conoscenza, che lo portano a urla disumane di dolore. I colleghi pensano all'epilessia e gli prescrivono un lungo riposo, ma le analisi di laboratorio conducono a un'altra verità: l'uomo fa regolare uso di dosi massicce di petidina, un farmaco analgesico oppioide sintetico appartenente alla classe delle fenilpiperidine. Shipman si inietta il narcotico con dosi superiori ai 700 mg quotidiani, molto di più rispetto ai 100 mg prescritti ai pazienti malati.
Messo alle strette sulla sua dipendenza dalla droga, Harold Shipman è costretto a vuotare il sacco, rivelando di aver comprato la petidina mediante contraffazione, utilizzando il nome di un paziente morente. Il Concilio Medico Generale britannico lo obbliga a disintossicarsi presso un centro riconosciuto, ma gli risparmia azioni legali. E il Dottor Morte riesce a salvare anche la licenza medica: nessuna revoca, solo una sospensione per due anni. Il trentenne riceve cure psichiatriche e farmacologiche a York, stupendo tutti per la sua riabilitazione. Ma la verità - di nuovo - è un'altra.
Un serial killer spietato
Terminata la fase di purgatorio, Harold Shipman torna ad esercitare a Hyde - contea della Greater Manchester - per sostituire un medico in pensione. Superato il colloquio di assunzione, conferma il suo potere attrattivo nei confronti di pazienti, trattati con amore e benevolenza. Un medico stimato per la sua incredibile disponibilità, che lo porta a passare anche ore con le persone visitate. Discorso diverso nel rapporto con gli altri medici e con gli infermieri, di totale freddezza e spesso caratterizzato da scontrosaggine.
"Drogato dal lavoro", secondo i colleghi, Harold Shipman a partire dal 1980 si rende disponibile per un programma di rinnovamento del servizio ambulanze, ma iniziano i primi segnali che destano preoccupazione. Sempre più pazienti anziani muoiono all'improvviso nonostante il discreto stato di salute. Nessuno sospetta nulla, ma il Dottor Morte è sempre più affamato di vittime: il modus operandi è sempre lo stesso, un'iniezione di diamorfina diluita. Complice il grande riscontro, Harold Shipman nel 1993 decide di aprire un ambulatorio tutto suo e i numeri parlano da soli: 3 mila pazienti registrati. Ma negli stessi mesi qualcosa cambia, sorgono i primi sospetti sul conto del medico, già finito nel mirino della comunità per la morte sospetta di un uomo nel 1985.
L'inizio della fine per Harold Shipman
Nel 1997 l'impresario di pompe funebri Frank Massey fa ciò che nessuno aveva fatto prima: si pone delle domande. L'uomo infatti nota che molti dei cadaveri che gli arrivano sono pazienti del dottore Harold Shipman. Un unico dettaglio a tenere insieme il tutto: la morte in circostanze poco chiare. Massey inoltre si accorge che la stragrande maggioranza delle vittime è di sesso femminile, tutte trovate da sole a casa, sedute su una poltrona e con una manica rimboccata sul braccio. Ma non è tutto: nelle loro abitazioni spesso viene riscontrata l'assenza di oggetti comuni, dalle confezioni di medicinali ai cerotti.
I numeri sono sconvolgenti: Harold Shipman nel 1997 firma 47 certificati di morte, numero sei volte superiore alla media nazionale dei medici britannici. Sempre più persone iniziano a porsi delle domande e le segnalazioni si moltiplicano sia tra i medici che tra i comuni cittadini. La svolta arriva nel caso di Kathleen Grundy, morta nel dicembre del 1997. Secondo i suoi parenti, la donna non è morta per cause naturali ma per mano di Harold Shipman. In un diario segreto infatti la vittima aveva segnalato lo strano interesse del dottore per la sua eredità. A testimonianza di ciò, nel testamento viene segnalato che la donna aveva lasciato tutti i suoi averi a Shipman. Ripensamento in punto di morte? No, una semplice falsificazione: un esperto esamina il testo delle ultime volontà della donna e conferma che non era stato scritto di suo pugno.
L'arresto, la condanna e l'estremo gesto
Come ogni serial killer ossessionato, Harold Shipman continua a soddisfare le sue esigenze fino a perdere il controllo. Il dottore arriva a uccidere tre o quattro pazienti al mese, fino al boom di febbraio 1998, con sette persone morte in circostanze misteriose. La polizia perquisisce l'abitazione di Harold Shipman e trova diversi esemplari di bigiotteria appartenenti ad alcune vittime, senza però procedere all'arresto. Nel frattempo il medico continua a esercitare, contando sulla fiducia incondizionata di molti pazienti. Riesumato il corpo di Kathleen Grundy, arriva la tragica conferma: l'anziana era stata uccisa tramite iniezione letale. Spinte dalla volontà di fare chiarezza, le autorità ordinano la riesumazione di altre sette pazienti non ancora cremate: trovate tracce della stessa sostanza che aveva ucciso la Grundy.
La mattina del 7 settembre 1998 Harold Shipman viene arrestato con l’accusa di omicidio, un mese più tardi viene formalmente accusato di tre omicidi. Presuntuoso e arrogante con gli agenti, il dottore si adatta facilmente alla vita carceraria. Il 5 ottobre del 1999 si apre il processo a suo carico, il numero di omicidi contestati sale a quindici: in tutti i cadaveri era stato trovato un quantitativo di diamorfina. Il 31 gennaio 2000 viene giudicato colpevole all'unanimità e condannato a quindici ergastoli consecutivi.
Ma il timore è che il numero di vittime sia ben più alto, considerando i trent'anni di attività di Shipman: molti pazienti deceduti sono stati cremati. Uno studio statistico non lascia spazio a dubbi: le sue vittime sarebbero almeno 223, considerando il rapporto tra il numero di decessi tra i pazienti del Dottor Morte e il numero di decessi tra i pazienti degli altri medici della zona. Secondo altre indagini, partendo dal praticantato, il numero salirebbe a 345.
Bocca cucita per Harold Shipman, che decide di portare i suoi segreti nella tomba: il medico si suicida il 13 gennaio del 2004 nella prigione di Wakefield. Secondo la Bbc, avrebbe detto al suo agente di sorveglianza di contemplare da diverso tempo l’estremo gesto per fare avere del denaro alla moglie.
Vendetta per la morte della madre, un modo per alleggerire gli oneri sul sistema sanitario britannico, eutanasia illegale: nessuno è riuscito a chiarire il perché di questa furia omicida, così come il bilancio di persone uccise.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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